, Una storia di famiglia: i Franchetti dalle coste del Mediterraneo all'Italia liberale, Per informazioni sulla famiglia Franchetti si cfr. M. Scardozzi, pp.697-740

.. M. Cfr, L. Borchellini, . Radici, ;. Di-leopoldo-e-alice-franchetti, and M. Scardozzi, Itinerari dell'integrazione: una grande famiglia ebrea tra la fine del Settecento e il primo Novecento, Un'identità in bilico: l'ebraismo italiano tra liberalismo, fascismo e democrazia, vol.LXXVI, pp.113-121

.. M. Cfr, L. Berengo, P. L. Luzzatti-e-la-tradizione-ebraica, P. Ballini, and . Pecorari, Luigi Luzzatti e il suo tempo, pp.527-541, 1994.

.. M. Cfr, L. Moretti, and . Di-un-maestro-pisano.-documenti-su-alessandro-d'ancona, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia, vol.1, pp.209-248, 1996.

E. Capuzzo, Franchetti e l'ebraismo, pp.199-207

. Ivi, , p.200

D. Breschi, L. Masse-e-le-Élites, and C. , , p.237

E. Capuzzo, Franchetti e l'ebraismo, p.206

.. E. Cfr and . Spalletti, Gli anni del Caffè Michelangelo, pp.1848-1861, 1985.

T. Signorini and C. Michelangiolo, , p.79, 1997.

P. Carlucci, Il giovane Sonnino, cit, p.77

, Sull'importanza della ricezione di Courbet per lo sviluppo democratico della pittura macchiaiola si cfr

. Dini, Da Courbet a Fattori: i principi del vero, 2005.

«. Il-pensatore-francese-;-?]-esercitò-grande-fascino-sui-pittori-telemaco-signorini-e-giuseppe-abbati, D. Martelli, ». , and F. Dini, Si tenga presente anche un episodio a metà tra l'artistico e il politico. Nel 1876 viene istituito un «Comizio artistico decentrato» al quale aderiscono molti artisti macchiaioli per combattere l'accentramento artistico -in particolare si propone contro l'Esposizione nazionale di Roma un'Esposizione nomade -e Martelli domanda a Sonnino di far parte della Presidenza del Comizio. Per ricostruire l'episodio cfr. la lettera inviata da Martelli a Sonnino il 16 febbraio 1876, Boldini e gli italiani a Parigi: tra realtà e impressione, pp.300-301, 1978.

T. Signorini, Alcune parole sulla esposizione artistica delle sale della Società Promotrice

L. Capuana, G. P. Americanata, . Id, and . Decameroncino, , p.261, 1973.

L. Capuana, G. T. Presentimento, and I. Id, , p.272

S. Sonnino and D. Maria, Si ricordi che pure il sonnambulismo è un tema molto caro alla narrativa fantastica; non si può che rimandare ancora a Capuana e alla novella Un caso di sonnambulismo, pubblicata per la prima volta in volume in L. Capuana, Un bacio ed altri racconti, p.92, 1881.

M. Moretti and K. Hillebrand, , p.86

. Ivi, , p.117

«. , Pasquale Villari lo invitava ad insegnare presso l'Istituto di Studi Superiori di Firenze

, invito non ebbe seguito, dopo trattative protrattesi a lungo con l'intervento del ministro della P. I. Broglio, perché risultò impossibile assicurargli assegni superiori ad un terzo di quelli di cui godeva in Francia, Nuova Antologia, p.542, 1957.

M. Moretti, K. Hillebrand, and C. , , pp.120-121

«. La, , p.542

E. Ranucci and L. Italia, , p.51

K. Hillebrand, ?. Lettere-o-scienze, and &. Rs, , pp.158-160

K. Hillebrand, ?. Lettere-o-scienze, and &. Rs, , pp.200-201

P. V. , Lettere e scienze, pp.199-200

. Ivi, , p.200

K. Hillebrand, ?. Lettere-o-scienze, and &. Rs, , pp.200-201

K. Hillebrand, &. Le-ricordanze-di-luigi-settembrini-giudicate-all'estero, and . Rs, , vol.120, pp.275-278

S. Uniti-del-mondo, L'obiettivo della scienza più progredita è di assicurare agli uomini una vita priva di malattie fino alla vecchiaia, rendendo proprio quest'ultima l'unica causa dei 788 Ibidem

P. Mantegazza, Il darwinismo, p.317

&. Sull, .. W. Di-mantegazza-si-cfr, and . Pasini, Paolo Mantegazza: ovvero l'elogio dell'eclettismo, Panozzo, 1999.

P. Mantegazza, L. , B. Di, and G. , , 1854.

P. Mantegazza, L'anno 3000. Sogno, Treves, 1897.

, Si fa riferimento al libro di Carlo Dossi La colonia felice, la cui prima pubblicazione risale al 1874; cfr. C

L. Dossi, , 1874.

.. E. Cfr, G. Bellamy, and . Indietro, , pp.2000-1887, 1967.

P. Mantegazza, , vol.3000, p.12

S. Vassalli and P. , Il cappello del lustrino, pp.5-12, 1983.

A. Briganti and . Introduzione, , p.10

L. Sant, ;. G. Luti, and . Vallecchi, Illustrazione Italiana". La pubblicazione in volume avviene nel 1909, quando il realismo ha dato i suoi frutti migliori. Si rinvia all'edizione G. Faldella, Sant'Isidoro. Commentarii di guerra rustica, 1972.

G. Petrocchi and G. Faldella, Secondo Giorgio Petrocchi il plurilinguismo di Faldella svolge una funzione lirica: «Indubbiamente il Faldella è un fatto a sé non soltanto per il linguaggio che è suo senza prossime vicinanze, ma pur per la funzione lirica che esso attua nell'assieme psicologico dei bozzetti, o "figurine" che dir si voglia, p.23, 1948.

«. Abbiamo-parlato-della-"funzione-gadda and &. Di-faldella, Faldella appartiene a una zona grigia, ad anni grigi: non del grigio positivo della cultura attuale, ma del grigio negativo del periodo umbertino, Pretesto novecentesco sull'ottocentista Giovanni Faldella, cit., pp. XXX-XXXI. Di fatto Contini vede nell'anticonformismo linguistico di Faldella e Dossi

A. Briganti and . Introduzione, , p.9

, Dopo essersi formato nella testata "Arpetta" diretta dal padre e poi nel palermitano

, Precursore" fondato da Crispi, con il quale stringe rapporti molto solidi nel biennio, pp.1860-61

, Il giudizio di Navarro segue l'invio in dono della Giacinta, spedita da Capuana insieme alla lettera del 25 giugno 1879, ed è una risposta alla domanda: «Io intanto continuo a credere ingenuamente d'aver fatto un libro morale! Che ne dite voi?, p.51

, In alcuni casi delle scene di Ces messieurs et ces dames vengono ripubblicate in italiano ne La vita color di rosa, come per La mia fine o La Gioconda, 2004.

A. D. Gubernatis, Italia (Dall'Athenaeum), p.36

E. Navarro-della-miraglia, I. Prefazione, . Id, . Donnine, C. Giannotta et al., Si cfr. anche la più recente edizione Id, p.2, 2004.

«. Proprio, . Sciascia, ». Di-navarro-a-quella-di-pirandello, and P. Milone, Gran teatro del mondo: un siciliano a Parigi, pp.3-14, 2006.

, Navarro della Miraglia La vita color di rosa: schizzi e scene, Arti grafiche, critiche di quattro raccolte del sambucese: le già citate Ces messieurs et ces dames e Donnine, 2004.

, Edoardo Sonzogno aveva funto, piuttosto, da apripista, attraverso un'impresa «con ambizioni più esplicitamente industriali, ma anche più marcatamente popolari, dando origine a un fenomeno editoriale sostanzialmente diverso dal precedente» 953 . Inoltre, all'indomani della breccia di

P. Pia, . Proprio-raffaele, and . Sonzogno, tra i primi a recarsi nella città eterna per modernizzare il circuito editoriale romano 954 , rimasto per motivi politici (in primis l'ingerenza papale) molto più arretrato rispetto a quello vigente nell'area settentrionale della penisola. Nel 1870 egli fonda a Roma la testata "La Capitale", giornale che vive di vita propria fino al 1875, anno in cui confluisce nel più importante quotidiano di proprietà Sonzogno

, La Gazzetta di Milano" (poi assorbita proprio dal 949 R. Sacchetti, La vita letteraria a Milano, p.429, 1881.

S. Di-tarchetti, U. Delle-battaglie-di-custoza-e-lissa, ;. Squarotti, L. C. , and S. Quaranta, La novità è nel punto di vista del protagonista, agli antipodi del dilagante militarismo deamicisiano: «La nota diversa che Tarchetti inserisce nell'epicità della narrazione è data dal punto di vista umanitario che è di Vincenzo D., il quale ha deciso in cuor suo di non uccidere nessuno, p.114, 1979.

, Il nome di Carlo Dossi è legato indissolubilmente anche a quello del discepolo di Contini, Dante Isella, il primo ad aver analizzato lo stile dossiano in chiave espressionista. Si cfr. D. Isella, La lingua e lo stile di Carlo Dossi, 1958.

G. Ragone, Un secolo di libri. Storia dell'editoria in Italia dall'unità al post-moderno, Einaudi, p.82, 1999.

S. Valisa and . Casa-editrice-sonzogno, Mediazione culturale, circuiti del sapere ed innovazione tecnologica nell'Italia unificata (1861-1900), in AA.VV., The printed media in Fin-de-siècle Italy. Publishers, Writers, and Readers, pp.90-106, 2011.

A. Tranfaglia and . Vittoria, Storia degli editori italiani. Dall'Unità alla fine degli anni Sessanta, 2007.

, Per la storia del giornale cfr. L. Barile, Il Secolo 1865-1923. Storia di due generazioni della democrazia lombarda, Guanda, 1980.

, Oltre che da Laura Barile nella monografia sopra citata, la notizia è riportata anche in P. Murialdi, Storia del giornalismo italiano. Dalle gazzette a internet, p.71, 2006.

V. Castronovo, Stampa e opinione pubblica nell'Italia liberale, La stampa italiana nell'età liberale, vol.IV, p.17, 1979.

S. Valisa and C. Casa-editrice-sonzogno, 959 A essere più precisi le stesse prime annate del "Secolo" sono ideologicamente connotate in chiave garibaldina: «Se vogliamo trovare una formula che precisi, per comodità dei lettori, i contorni, non certo netti e ben delineati, delle prime annate del Secolo, dobbiamo cercarla nel programma di "opposizione costituzionale" che, precipua fatica di Garibaldi, Bertani e del giovane Cavallotti, caratterizzava una frazione della democrazia postunitaria», AA.VV., I periodici di Milano. Bibliografia e storia (1860-1904), Feltrinelli, Milano 1956, tomo I, p. 17 (il volume fa parte della collana diretta da Franco Della Peruta, Bibliografia della stampa periodica operaia e socialista italiana, pp.33-36, 1956.

M. Ghirlanda, Questi importanti documenti di denuncia sociale redatti dal Valera infoltiscono le fila di quei testi a metà tra pubblicistica e narrativa; Milano sconosciuta compare a puntate sulla "Plebe" dal 26 marzo al 30 settembre 1878, Rivista di studi italiani, issue.2, p.99, 2018.

.. M. Per-la-notizia-cfr, . Boneschi, and . Milano, Tre secoli di storie, idee, battaglie che hanno fatto l'Italia, Mondadori, p.162, 2007.

. Pessimista, Gazzettino rosa", 6 maggio 1871 la citazione è ripresa da R. Bigazzi, I colori del vero, cit, p.197

. Convegno-nazionale-su-igino-ugo-tarchetti-e-la-scapigliatura, Emporio pittoresco" quattro racconti: L'elixir dell'immortalità, Tragico fine di un pappagallo, Un suicidio all'inglese, 280. 1005 In totale pubblica sull, pp.255-289, 1976.

». Sulle-«esperienze-vissute-e-sofferte-dal-tarchetti, 1861 al 1863, con il grado di luogotenente dell'Esercito sabaudo, presta il suo servizio nel Sud Italia (per la lotta al brigantaggio) si sofferma E. Ghidetti, Tarchetti e la Scapigliatura lombarda, Libreria scientifica editrice, Cfr. anche P. Rombi, Introduzione, pp.5-20, 1968.

R. Carnero and C. Introduzione,

L. Della, Perseveranza" nei confronti della Scapigliatura era quasi proverbiale: «Ma vi fu un giornale conservatore, la "Perseveranza", ostilissimo alla scapigliatura milanese, che si rifiutò di pubblicare il necrologio del poeta per non "fare la rèclame" agli scapigliati, anche morti, 2004.

, L'edizione riproduce quella del 1926 stampata a Milano per i tipi di Treves

L. Spalanca, Per un ritratto dell'artista martire, cit, p.13

.. L. Cfr and U. &. Bani, La rappresentazione del soldato e della vita militare in Una nobile follia di Igino Ugo Tarchetti, pp.139-155, 2016.

Q. Le and . Di-dall, Ongaro: «Quattro o sei di questi drammi della vita militare, diffusi nelle caserme e nel popolo, basterebbero a risvegliare la coscienza delle moltitudini per modo, che l'Italia sarebbe guarita in poco tempo da questo cancro che divora la vita, p.30, 1971.

. Ivi, , pp.31-32

. Ivi, Se avrò tempo da perdere ne scriverò anche una pel Museo di Famiglia per cui Treves mi ha pregato e ne caverò un 300 franchi con 3 fogli di stampa. Voi vedete che con un piccolo lavoretto di una settimana al più guadagnerò quanto coll'Eva, e questo mi servirà meglio per appoggiare le mie pretese di faccia a Treves», dalla lettera di Verga alla madre del 26 febbraio 1874 in G. Verga, Lettere alla famiglia, pp.248-249, 2011.

S. Si, C. L. Freud, D. F. Musatti-;-prefazione, F. Barale, and . Angeli, Ad esempio nell'immagine dell'uomo che getta la sabbia negli occhi dei bambini per portarglieli via, Freud individua il tema della castrazione da parte del padre, Chi racconta a chi? Il dialogo psicanalitico e gli enigmi della soggettività, pp.45-47, 1998.

, Quando la studiosa chiama in causa l'automatismo individuo-macchina che si genera nella situazione d'isolamento vissuta in caserma, sta integrando le riflessioni di Tarchetti sulla disciplina militare con le teorie di Foucault in merito al binomio 'sorvegliare e punire'. Cfr. L. Spalanca, Per un ritratto dell'artista martire

M. Foucault and E. Sorvegliare-e-punire.-nascita-della-prigione, 1017 Questo tipo di femminilità già contraddistingue Paolina: la citazione è di fatto ripresa dal saggio di Eloisa Tateo dedicato proprio a questa prima antieroina tarchettiana, cfr. E. Tateo, Morte bella e necrofilia, La diade malattia e morte nella narrativa di Tarchetti: combinazioni e risoluzioni, vol.71, pp.507-533, 1991.

P. Orvieto, . Labirinti-castelli-giardini, . Luoghi, . Di-orrore-e-smarrimento, and . Salerno, , p.18, 1970.

.. R. Cfr, . Carnero, and . Introduzione, , p.p. XIX

I. U. Tarchetti, La lettera U (Manoscritto d'un pazzo), in R. Carnero (a cura di), Racconti Scapigliati, cit, p.161

. Ivi, , p.168

. Ivi, , p.171

C. Melani and E. Poe, Influssi dello scrittore americano sulla letteratura italiana, p.21, 2006.

G. Finzi, I. I. Introduzione, . Tarchetti, G. Fosca, and M. Finzi, , pp.5-11, 1981.

D. Ghidetti, opera omnia dello scrittore (I. U. Tarchetti, Tutte le opere, 2 voll

C. Ghidetti, Per quanto riguarda Mariani si rimanda al caposaldo G. Mariani, Storia della Scapigliatura, pp.199-212, 1967.

V. Roda and H. Duplex, Scomposizioni dell'io nella letteratura italiana moderna, pp.60-90, 1991.

.. N. Cfr and . Bonifazi, La Rivista Minima tra Scapigliatura e realismo, Argalia, 1970.

, Farina si pone al di qua di ogni sperimentalismo; la sua narrativa è portavoce dei valori della borghesia più moderata. Ricorda la Paladini che, come tanti altri scrittori, «anche Farina rifiuta la parola, Nascita di una poetica. Il verismo, p.48, 1974.

. «-farina-fu-;-?], tanto da essere considerato, dalla critica più recente, come autore tipico della narrativa "rosa"», D. Manca, Introduzione, in S. Farina, Due Amori, a cura di D. Manca, Zedda, p.11, 2007.

G. Contini and . Introduzione, Gli aggettivi con cui liquida lo scrittore mentre si cimenta nell'analisi dell'espressionismo scapigliato sono abbastanza eloquenti: «il pio e matrimoniale Salvatore Farina, p.9

C. Zimbone, S. Farina, I. Id, L. Capuana, S. Farina et al., 91. Ritornando agli anni '70-'80, mentre è alla direzione della "Rivista Minima, Farina ospita sul giornale le firme di Tarchetti, pp.55-93, 1981.

A. Marchi and . Boito, Sacchetti e Navarro della Miraglia: un'eterogeneità che Roberto

. Aa and . Vv, La commissione dell'inchiesta è presieduta da Giuseppe Fumagalli; tra gli altri membri si ricordano Tommaso Gallarati Scotti e Fausto Pagliari. Per quanto voglia essere ritenuta poco attendibile è comunque un'inchiesta promossa dalla Società bibliografica italiana in collaborazione con la Biblioteca di Brera. Nella prima parte dell'opuscolo vengono illustrate le linee guida seguite nel corso dell'indagine, mentre nella seconda parte sono esposti i risultati: l'autore più apprezzato in assolto è Jules Verne, seguito da Zola e da De Amicis a chiudere il podio. Gli altri italiani che precedono Farina sono nell'ordine: Gerolamo Rovetta, Anton Giulio Barrili, Emilio Salgari e Gabriele D'Annunzio. Soltanto dopo Farina viene il Verga, le cui opere più lette sono Tigre reale, ottica narrativa breve, però, a parte la prolificità del Farina stesso, che ivi 1037, p.28, 1906.

, Dino Manca, tra i pochi ad essersi interessati della produzione di Farina, ha curato abbastanza recentemente l'edizione critica dell'epistolario S. Farina, A. De Gubernatis, Il carteggio Farina-De Gubernatis 1870-1913, a cura di D. Manca, CUEC, 2005.

A. Sodini, Salvatore Farina in Germania, Natura ed Arte, issue.2, p.143, 1909.

R. Bigazzi, , pp.221-222

, Molte indicazioni sulla narrativa di Farina sono state ricavate da uno dei pochi autori che si è occupato in maniera monografica dello scrittore di Corso: B. Pischedda, Il feuilleton umoristico di Salvatore Farina, Liguori, 1997.

V. Dendi, Un romanziere dimenticato. Salvatore Farina, Officina arti grafiche Folchetto, p.106, 1921.

M. , D. Wanke, L. Di, and C. , Teoria e sviluppo della narrativa italiana dell'Ottocento, Mucchi, pp.173-176, 2000.

D. D. Si, L. Tongiorgi, . Di-custoza-e-lissa, and . Tarchetti, Ovviamente le catastrofi si ritengono fortunate per i risvolti positivi che hanno sulla letteratura. Pare al giovane che la carta fatale obbedisca ad un occulto nemico, che prima gli ha conteso la fortuna ed ora gli reca la beffa. La guarda intento, si sente voglia di stropicciarla, di morderla. Gli passano strane idee nella mente sbalordita, ha una visione; fissando l'occhio nel corpicciatolo meschino di quel fanticello, ci vede come una somiglianza di famiglia col suo avversario fortunato; se prova a levare il casco metallico all'uno, La vittoria macchiata: memoria e racconto della sconfitta militare nel Risorgimento, Edizioni di Storia e Letteratura, pp.127-147, 2012.

R. Bigazzi, , p.230

I. G. L'espressione-È-citata and . Rosa, che a sua volta la riprende da S. Farina., La mia giornata. Dall'alba al meriggio, STEN, Torino 1910 (di cui esiste una più recente edizione Id., La mia giornata. Dall'alba al meriggio, p.247, 1996.

. Per and . Di-pirandello, nei quali lo scrittore elabora «un piano di attacco alle sicurezze del positivismo ottocentesco: l'insistenza sulle contraddizioni, il recupero di una realtà profonda occultata sotto l'ordinato scorrere dei fenomeni ai quali la scienza vorrebbe ridurre la vita», G. Pedullà, Pirandello, o la tentazione del fantastico, 2010.

S. Farina, Fante di picche, p.72, 1874.

S. Farina, Fante di picche, cit, pp.98-99

. Ivi, , p.7

. Di-sorso, Come ricorda Nunzio Ruggiero: in Farina «tale opzione dickensiana era, infatti, funzionale alla messa a punto di un realismo 'sentimentale' che affondava le proprie radici nella cultura narrativa dell'Italia preunitaria», N. Ruggiero, La civiltà dei traduttori. Transcodificazioni del realismo europeo a Napoli nel secondo Ottocento, Guida, Per questa vena moraleggiante Farina è stato salutato in passato come il Dickens italiano, p.93, 1053.

, Una formulazione più estesa del ruolo attribuito alla «funzione Gadda» nella tradizione letteraria italiana è presente nella celebre introduzione di Contini a La cognizione del dolore dell'ingegnere lombardo, il titolo Introduzione alla Cognizione del dolore in G. Contini, Varianti e altra linguistica. Una raccolta di saggi, pp.601-619, 1938.

. Ivi-;-tesoretta, . Istinto, and . Balocchi-e-la-casetta-di-gigio, Nel 1869 Dossi pubblica altri quattro racconti sulla, Palestra Letteraria, p.36, 1057.

, La prima edizione è del 1880, cfr. C. Dossi, Goccie d'inchiostro, Stabilimento tipografico italiano

, Molto diversa invece l'edizione che Dossi allestisce per Treves all'interno del più ampio progetto delle Opere, dove i racconti 'sforbiciati' dalla Vita di Alberto Pisani e che erano entrati a far parte della silloge del 1880, vengono invece esclusi

V. Di, A. Pisani;-elvira;-goccie-d'inchiostro, P. Levi-e-due-disegni, D. T. Cremona, and T. , Su quest'ultima volontà dell'autore si basa la recente Id., Goccie d'inchiostro, a cura di F, 1910.

, Goccie d'inchiostro, a cura di D. Isella, Adelphi, Milano 1979. In ogni caso in entrambe le edizioni volute da Dossi sono presenti i racconti comparsi su, La Palestra Letteraria

C. Dossi and L. Su-bianco, Tra le edizioni ci sono diverse e significative differenze; pertanto, per un quadro generale sull'evoluzione del testo si rinvia all'edizione del 1972: Id., L'altrieri. Nero su bianco, a cura e con nota introduttiva di D. Isella, Einaudi, Torino 1972. Si segnala anche un'edizione più recente Id., L'altrieri, 1996.

R. Cesarani and L. D. Federicis, Società e cultura della borghesia in ascesa, cit, p.930

, Negli ultimi anni, grazie anche ai materiali epistolari inediti recuperati dagli archivi, è stato possibile dimostrare «la continuità tra l'esperienza letteraria e quella politica e, dato ancora più importante, una vera e propria interconnessione tra l'una e l'altra attività, smentendo quanti hanno sostenuto che il Carlo Dossi scrittore e l'Alberto Pisani Dossi diplomatico siano state due persone diverse o, peggio ancora, inconciliabili», F. Lioce, Esperienza letteraria e ideologia politica:il caso Alberto Pisani Dossi (Da una lettera dell'inedita Vita di Carlo Dossi), Per lungo tempo la critica si è poco interessata dei richiami che intercorrono tra l'attività letteraria e quella diplomatica di Dossi, preferendo soffermarsi in senso stretto sulla prima, 2008.

G. Carnazzi, L. Scapigliatura, and M. , , p.106, 1989.

D. Isella, L. Lingua-e-lo-stile-di, and C. Dossi, , p.9, 1968.

, Altrieri" è il romanzo del bimbo -l'"Alberto Pisani" il romanzo dell'adolescente -I "Ritratti umani" -quello del giovane, C. Dossi, Note azzurre, cit, vol.I, p.106

G. A. Borgese, La vita e il libro, Zanichelli, p.67, 1928.

, Le opere sono consultabili insieme in C. Dossi, Il Regno dei Cieli. La Colonia felice, a cura di T. Pomilio, Guida, Napoli 1985. La vicinanza tra le due opere -e la loro distanza rispetto al resto del corpus di Dossi -dimostra effettivamente che l'altro sdoppiamento proposto dallo scrittore stesso, nella nota azzurra 3502, tra il 'Dossi buono' e il 'Dossi 'cattivo' (cfr. C. Dossi, Note azzurre, cit, Si allude a Il Regno dei Cieli e a La Colonia felice, dove il contenuto e la morale racchiusa negli eventi prevalgono sulla forma, vol.I, p.4, 2019.

, se pur aspirano ad esser letti, devono passare attraverso il giornalismo stesso come metallo che solamente sotto questo conio acquista valore di moneta e circola, pp.149-150, 1946.

M. Serri, 1074 Dal 1878 al 1886 Dossi pubblica su "La Riforma" di Crispi (diretta dall'amico Primo Levi) ben cinquantaquattro testi di natura narrativa. Non si riscontra, però, una vera e propria insistenza sulla narrativa breve: vengono pubblicati, infatti, insieme ai tanti racconti poi editi nelle Goccie d'inchiostro, anche L'Altrieri e La Colonia felice. Sugli anni della collaborazione di Dossi al giornale cfr. G. Carnazzi, Carlo Dossi «crispino» e repubblicano, Colombia e in Grecia, vivace sostenitore dell'impresa coloniale, pp.139-174, 1975.

G. P. È-in-virtù-di-questo-dialogo-sempre-conflittuale-con-i-suoi-contemporanei-;-», . Lucini, C. Di, and . Dossi, che non si erra a definirlo un rivoluzionario della penna: «Avevano i padri trovato già temerari Mantegazza ne' suoi saggi popolari scientifici, Cremona nella sua pittura [?] Essi si erano domandato, p.15, 2003.

, Paul; però, qui si tratta piuttosto di voler mettere in risalto l'impatto che ha sul lettore la loro 'rottura' stilistica: «per questo Proust paragona il sovvertimento imposto da Flaubert allo stile a Kant e alla rivoluzione che le sue categorie trascendentali fanno subire all'appercezione [?] La "rivoluzione copernicana" è letterale: non più la terra (il soggetto, il personaggio interiore) al centro dell'universo della scrittura, ma le cose. In questo stile impersonale e senza soggetto sono privilegiate infatti le forme indefinite del verbo. Ora, quando, a rompere un'estenuante filastrocca di imperfetti, dovrebbe arrivare, tonico, carico di vitalità, con l'impatto di un gesto unico, singolare, non ripetitivo, il passato remoto -allora spesso il protagonista dell'azione è una cosa, D. Galateria, Introduzione, in A. Thibaudet, M. Proust, Lo stile di Flaubert, traduzione dal francese di M. Ortis, N. Gallo e F. Miraglia, 2014.

, edizione definitiva (la prima risale a quasi dieci anni prima, al 1874), Dossi allega una Nota grammaticale nella quale offre una giustificazione teorica dei criteri di accentazione e interpunzione adottati nel corso del libro. D'accordo con le osservazioni di Carlo Cattaneo, Dossi ritiene che si debbano accentare tutte le parole che non siano piane; e per quanto riguarda le parole terminanti con doppia vocale si devono accentare le semitronche

, Mentre in merito all'interpunzione, Dossi introduce una nuova pausa: la doppia virgola. Una è posta in basso nella sua posizione abituale e l'altra in alto (a mo' di apostrofo dopo l'ultima lettera della parola). Cfr. C. Dossi, Nota grammaticale, pp.119-122

D. Battisti, E. Della-dissonanza-e-filosofia-del-doppio, ;. F. Cameroni, L. Conconi, C. Dossi et al., Per la minuziosa partecipazione di Dossi alla stampa degli Amori cfr, pp.147-164, 1079.

C. Dossi, Màrgine alla «Desinenza in A, p.545

«. Sulle and . Toscano, che danno a quella prosa un sapore gustosamente ibrido» e sull'incidenza di alcuni vocabolari, come quello compilato da Antonio Bazzarini, non si può che rimandare al capitolo di D. Isella, La lingua del Dossi, p.14

A. Saccone and . Lettori, Dossi e la disseminazione dell'intrigo: in margine alla Vita di Alberto Pisani, in G. Mazzacurati (a cura di), Effetto Sterne. La narrazione umoristica in Italia da Foscolo a Pirandello, Nistri-Lischi, p.281, 1990.

C. Dossi, Màrgine alla «Desinenza in A», cit, p.545

F. Caputo, Sintassi e dialogo nella narrativa di Carlo Dossi, Accademia della Crusca, 2000.

, Ulrico-Hoepli, Milano 1876. 1089 Per una lettura del romanzo di Dossi in continuità con i topoi della letteratura utopica cfr. R. Palmieri, La Colonia felice: Dossi, in Ead., L'utopia dell'isola felice. Dossi, Strindberg, Pirandello, con presentazione di G. Bàrberi Squarotti, Edicampus, delinquente studiato in rapporto all'antropologia, alla medicina legale ed alle discipline carcerarie, pp.9-27, 2011.

». Queste-leggi-«pur-senza-nominare-i-gruppi-politici-incriminati and F. Colao, Il principio di legalità nell'Italia di fine Ottocento tra «giustizia penale eccezionale» e «repressione necessaria e legale [?] nel senso più retto e saviamente giuridico, il che vuol dire anche nel senso più liberale, vol.36, pp.215-304, 2001.

. Lo, La Colonia felice era già pienamente entrata nei dibattiti relativi all'emigrazione, alla politica coloniale e al codice penale. Lo dimostrano chiaramente prima l'importante discorso tenuto dallo strenuo campione della nuova scuola penale, Alessandro Lioy, presso la Società Africana d'Italia nel 1884, poi quello di Tullo Massarani al Senato nel 1888: entrambi chiamano direttamente in causa l'opera di Dossi a sostegno delle proprie tesi. In ogni caso per gli intrecci tra la vicenda editoriale del libro e la politica crispina si rinvia a A. Berré, Il delinquente-selvaggio: Dossi, Lombroso e La Colonia felice, Nemico della società. La figura del delinquente nella cultura letteraria e scientifica dell'Italia postunitaria, pp.200-201, 2015.

, Antonio Saccone ha particolarmente insistito sull'idea del margine come possibile fil rouge della narrativa dossiana. Nel suo libro ha altresì messo in evidenza la rete di richiami intertestuali intessuta da Dossi con i principali umoristi della tradizione letteraria, 1995.

, Dal momento che il suo era un confronto critico «con nuovi media comunicativi quali periodici, riviste e quotidiani», non stupisce che Dossi selezionasse «il proprio pubblico, auspicando un lettore motivato, simpatetico, cooperante con l'autore, capace di una lettura attenta e ricettiva», A. Rondini, Sociologia della letteratura. Un profilo storico, Mondadori, p.84, 2002.

M. Serri, Carlo Dossi e il "racconto, p.14

F. Spera, Il principio dell'antiletteratura: Dossi -Faldella -Imbriani, Liguori, p.91, 1976.

F. Portinari and I. , , p.16

O. Santovetti, Il lettore mutatosi in collaboratore": the Importance of the Reader in Dossi's Digressive texts, in Ead., Digression. A Narrative Strategy in the Italian Novel, p.87, 2007.

, «Il codino and Isolina are anecdotes that Alberto's grandmother recounted when he was a child; the third, La cassierina, is Alberto's reminiscence of his childhood; the fourth, La provvidenza, is a story that the narrator decides to tell to entertain his reader when Alberto is asleep; the fifth, Il mago, is the story of Alberto's bizarre uncle; the sixth, Il lotto, is a description of the porter's lodge of the uncle's house, apparently copied by the narrator from his character's first attempts as writing; and the remainder are all supposedly Alberto's own pieces

A. Saccone, «Lettori miei; conterò intanto una storia», cit, p.286

C. Dossi, V. Di-alberto, and C. Pisani, , p.172

F. Spera, Il principio dell'antiletteratura, cit, p.91

G. Rosa, L. Narrativa, and . Scapigliati, , p.27, 1997.

C. Dossi, V. Di-alberto, and C. Pisani, , p.243

.. R. Cfr and . Colombi, Il doppio sguardo di Carlo Dossi e le radici ottocentesche del suo umorismo

F. Giovanardi, Lioce (a cura di) Carlo Alberto Pisani Dossi scrittore e uomo di Stato, Atti del Convegno di Roma 15-16 novembre 2012, Loffredo, pp.101-134, 2012.

G. Rosa, La narrativa degli Scapigliati, cit, p.151

A. Scannapieco, In tristitia hilaris, in hilaritate tristis": saggio sulle Note azzurre di Carlo Dossi, p.125, 1984.

C. Dossi, De consolatione philosophiae, p.121

. Sulla, K. Di-conrad-insiste-anche-homi, H. K. Bhabha, S. Bhabha, and . Premonitori, «È l'ideale del discorso civile inglese che consente a Conrad di accogliere l'ambivalenza ideologica che rende enigmatica la sua narrativa. Sotto questo sguardo attento, egli fa sì che il denso testo dell'imperialismo tardo ottocentesco imploda nelle pratiche del primo modernismo, p.151, 1994.

H. Orel, The Victorian Short Story, cit, p.145

L. Unali, . Stella-d'india, . Temi, E. India, and . Mediterranee, La studiosa riprende l'espressione di Wel Annan «enigma di Kipling» citata a sua volta in S. Islam, Kipling's Law. A Study of his Philosophy of Life, p.4, 1975.

S. Oltre and . Islam, Kipling's Law. A Study of his Philosophy of Life, cit., si veda a proposito del bilinguismo di Kipling anche S.S. Azfar Husain, The Indianness of Rudyard Kipling. A Study in Stylistics, 1989.

. Per, imperialismo britannico e per la centralità riservata all'analisi di Cuore di tenebra, si rinvia a un testo che precede le riflessioni di Bhabha, Said, Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente, 1998.

, Quest'espressione che Contini utilizza per far risaltare la vivacità della prosa faldelliana rispetto a quella dei suoi contemporanei riprende «il tema, longhianissimo, dell'Ottocento quale secolo senz'arte», cfr. (anche per la citazione nel corpo principale) M. Marchesini, Un grano di follia

, Gianfranco Contini, Roberto Longhi e Carlo Emilio Gadda, p.213, 1999.

L. Si-deve-specificare-che and . Vigo, Le sue prime fatiche trovano sbocco in L. Vigo (a cura di), Canti popolari siciliani, Galatola, Catania 1857 (dove sono raccolti 1700 canti), ma la vera meta è raggiunta negli anni '70 con il grosso volume contenente ben 6000 canti, cfr. Id. (a cura di), Raccolta amplissima di canti popolari siciliani, Galatola, Catania 1874, nato ad Acireale nel 1799, comincia a raccogliere i canti del popolo siciliano prima degli altri, di cui, anzi, è in qualche modo l'ispiratore, pp.10-11, 2002.

A. M. , 80: «Gli studi che nei nostri statuti universitari portano oggi il nome di storia delle tradizioni popolari, ma che vennero anche detti di demopsicologia e oggi sono spesso chiamati di demologia o di folklore, determinarono il quadro complessivo dei loro oggetti di indagine dopo il 1880 ad opera di Giuseppe Pitrè che, fin dalla prima annata, lo fissò negli indici di quell'«Archivio per lo studio delle tradizioni popolari» che fondò e diresse assieme a Salvatore Salomone-Marino (1882-1909), Cirese circoscrive la nascita della demologia e delle discipline ad essa connesse negli anni

C. D. Brioschi and . Girolamo, Manuale di letteratura italiana. Storia per generi e problemi. Dall'unità d'Italia alla fine del Novecento, Bollati Boringhieri, vol.IV, p.921, 1996.

, Si vedranno poi più avanti le diverse ambientazioni regionali delle novelle successive agli anni '80, che aspirano a inserirsi, seguendo modalità diverse, in questo filone di riscoperta delle identità popolari (a prescindere, dunque, dall'aderenza alla poetica verista). Basti qui ricordare il rapporto di Nicola Misasi con la Calabria (in particolare con la Sila), di Grazia Deledda con la Sardegna, Si veda l'intervento La poesia popolare italiana di Nigra edito per la prima volta nel 1876 e che fungerà da introduzione per C. Nigra (a cura di)

F. Al-lavoro-di-rajna-fa-riferimento, . Torraca, ;. F. Della, and . Torraca, Una leggenda napoletana e l'epopea carolingia, 41. 1130 Nel 1875 era già uscito l'importante volume G. Pitrè, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, pp.41-44, 1875.

P. Rajna and I. Rinaldi»-o-i-cantastorie-di-napoli, , p.579

, Si ricorda la polemica contro l'inchiesta Jacini che si consuma sulle colonne della "Rassegna Settimanale" nel 1878. Cfr, L'inchiesta agraria, pp.205-206

. Per, . Rs"-agli-usi, and . Di-pitrè, Si noti il piglio introduttivo: «Conoscere le usanze tradizionali del nostro paese è dovere per il legislatore, è diletto per il filosofo: è cosa degna di studio e di meditazione per tutti. Noi plaudiamo quindi di gran cuore a coloro che danno opera a ritrovare e illustrare queste usanze tradizionali, che porgono, o dovrebbero porgere, criteri all'uomo di Stato, e agli studiosi, materiali di scienza etnografica e di analisi psicologica. Fra i più valenti in queste discipline, che i tedeschi chiamano col nome di Völkerpsycologie, tradotto dal nostro Imbriani in quello di Demopsicologia, va annoverato il dott, Giuseppe Pitrè, il quale ha illustrato e segue ad illustrare in copiose e diligenti pubblicazioni, pp.502-503

. Ivi, , p.45

R. Melis, La bella stagione del Verga, cit, p.79

, «Tuttavia la narrazione ci pare che abbia qua e là il difetto solito alle raccolte di persone dotte, che si pongono sotto dettatura del popolo. I novellatori o le novellatrici si mettono un po' in sussiego, salvo forse quando parlino nel proprio dialetto. Ma, a confessione dello stesso sig. Sébillot, qui abbiamo modificazioni dall'incorretto francese al corretto, e traduzioni di termini dialettali, e soppressione di quelle ripetizioni e formole sacramentali che si trovano in ogni novella popolare: sicché qualche alterazione dalla primitiva forma vi è per più modi; né tutti i trascrittori hanno quel senso della popolarità della forma

». Grimm, ]. Anonimo, and P. Sébillot, Contes populaires de la Haute-Bretagne, Charpentier, Paris 1880 e M. Monnier, Les Contes populaires en Italie, p.126, 1880.

S. and S. Marino, Leggende popolari siciliane in poesia

P. Salomone-marino and . Lauriel, , 1880.

, Tra l'altro il D'Ancona propone una divisione in due dell'Italia, in base alla prevalenza del canto lirico popolare o di quello narrativo: «sicché avesse a dirsi che nel settentrione allignasse come pianta indigena il canto narrativo, e nel mezzogiorno invece fosse fiore nativo e spontaneo il canto lirico», A. D'Ancona, Canti narrativi del popolo siciliano, RS, pp.449-450

, 1147 Rispetto a Rajna, scrive Capuana: «mi lascia incerto se abbia o no fiutato lo scherzo: sto più pel sì che pel no», Ivi, p. 128. 1148 «Dove il difetto del Capuana appare invece aperto, è nelle molte "fiabe, Lettera inviata da Capuana da Mineo il 20 luglio 1881 a Verga, p.127

, Le quali sono state assai lodate per fedelissima riproduzione del modo popolare del racconto, e per le popolari invenzioni, che le farebbero scambiare con le fiabe che sogliono raccogliere i folkloristi. Ma questa è abilità letteraria di contraffazione», B. Croce, Note sulla letteratura italiana nella seconda metà del secolo XIX. Luigi Capuana -Neera, La Critica, vol.3, p.352, 1905.

M. Lavagetto and . Dal-buio-delle-notti-invernali, Racconti di orchi, di fate e di streghe. La fiaba letteraria in Italia, testi, apparati e bibliografia a cura di A. Buia, Mondadori, pp.XI-LXX, 2008.

A. Virga, . Subalternità, G. Di-luigi-capuana-e, and . Verga, 1151 Non a caso il giudizio di Verga sul C'era una volta? di Capuana è estremamente ottimistico, cfr. la lettera di Verga a Capuana del 24 settembre, in G. Raya (a cura di), Carteggio Verga-Capuana, cit, pp.169-170, 2017.

«. Capuana, V. Demopsicologi-come-angelo-de-gubernatis, and . Imbriani, Domenico Comparetti e del conterraneo Giuseppe Pitrè, fu sempre un convinto sostenitore dell'importanza assoluta della cultura popolare con il suo bagaglio di tradizioni, costumi, leggende e canti che custodiscono l'anima e l'identità vera del popolo», L. Pasquini, I diletti del vero. Capuana e altri studi tra Otto e Novecento, Carabba, Capuana e il naturalismo, pp.5-40, 1970.

G. Ragonese-;-e, A. Palermo, L. Formazione-critica, D. L. Capuana, and . Filologia, Per il rapporto di Capuana con l'ambiente macchiaiolo cfr. C. Di Blasi, Luigi Capuana. Vita, amicizie, relazioni letterarie, Biblioteca Capuana, vol.4, p.79, 1954.

L. Capuana and . Prefazione, XIV. 1155 [Anonimo] recensione a P. Maura, Poesie in dialetto siciliano con alcune di altri poeti mineoli, RS, p.241

. Ivi, , p.242

.. G. Sul-rapporto-tra-de-sanctis-e-torraca-cfr and . Mazzacurati, Grana (a cura di), Letteratura italiana. I critici. Per la storia della filologia e della critica moderna in Italia, vol.II, pp.1066-1077, 1969.

.. F. Cfr, C. Torraca, and . Spicciola, Giornale della democrazia italiana", XXVIII, 9 maggio 1881. All'epoca questo foglio d'ispirazione desanctisiana era diretto dal fratello di Francesco: Michele Torraca (futuro direttore de

L. Su, Il Diritto" (non si può scartare l'ipotesi che i cambiamenti siano dovuti a scelte redazionali, come era tipico della "RS"; si ricordi il caso delle modifiche apportate ad un articolo di Villari). [Anonimo] recensione a G. Verga, I Malavoglia (i Vinti) romanzo, Treves, Milano 1881, RS, pp.94-96

, Dalla lettera di Capuana a Verga da Mineo del 15 maggio 1881: «L'articolo del Torraca sul Diritto (l'avevo già letto) è molto bello e (meno poche cose), vorrei averlo scritto io», G. Raya (a cura di), Carteggio Verga-Capuana, cit, p.116

. Libero, Fiabe e Novelle [Recensione a C'era una volta, Rassegna, vol.I, pp.9-1882

, L'episodio è già stato ricordato in relazione a "La Fronda

L. , RS" è La roba: cfr. G. Verga, La roba, RS, pp.406-407

, Dalla lettera di Capuana a Verga del 28 gennaio 1879, riportata in C. Romano, Emmanuele Navarro della Miraglia, cit, p.115

L. Potrebbe-anche-darsi-che-capuana, . Capuana, . Giacinta, . Brigola, L. Milano-1879-;-» et al., RS" sembra cosa di poco conto), il recensore si sofferma per lo più sui pregi dell'opera di Capuana e gli riserva un giudizio conclusivo tutto sommato favorevole: «Abbiam detto che l'A. si rivela buon artista nei particolari. Vi sono infatti pagine scritte col cuore, dialoghi pieni di verità, osservazioni che mostrano uno studio attento, accurato, acuto dell'animo umano. La forma non è pura, ma efficace; e la pittura del paesaggio è sobria, ma di buon colore. In questo scrittore ci sono in germe le qualità vere del romanziere: questa sua Giacinta potrebbe essere una prova di quanto egli saprebbe fare, se si limitasse a dipingere il vero, senza correre dietro allo strano, RS, p.33, 1973.

I. Piazza, Lo spazio mediale, cit, p.153

, È un dato da non sottovalutare che nel decennio precedente, Verga non ha mai pubblicato più di due novelle all'anno

G. Verga, &. Malaria, and . Rs, RS, pp.230-232

. Id and . Don-licciu-papa, RS, pp.51-53

G. Verga, In piazza della Scala, RS, pp.6-7

. Pellini-dimostra-inequivocabilmente-l'erroneità-della-vulgata-'ciclo and . Vinti, dizione imposta dall'uso, ma filologicamente inesatta: sia perché Verga nelle sue lettere scrive sempre "serie dei Vinti" e mai ciclo; sia perché il termine «'ciclo' indica di norma, intorno alla metà dell'Ottocento, un'opera che noi definiremmo invece 'seriale': non è un bisticcio. Indica cioè un seguito di episodi il cui protagonista (o i protagonisti) sia (siano) identico (identici) e l'ambiente simile -come nella maggior parte dei nostri serials televisivi», P. Pellini, Verga, cit., p. 63. all'automatismo della percezione, costringono il lettore a soffermarsi sulla scena e prolungano il processo percettivo: innescano un effetto di straniamento e sottolineano la rappresentazione carnevalesca, p.24, 2004.

, Ella se ne prende cura amorevolmente ma, poiché la notte il piccolo piange sempre e non le permette di riposare, dopo giornate estenuanti, in un finale amarissimo, decide di uccidere il bambino. Var'ka commette l'omicidio perché non comprende che la colpa non è del bimbo, bensì del padrone che non le dà il tempo di dormire; solo che Cechov questo non lo dice e lascia il lettore sotto shock (tutta la vicenda è infatti narrata con focalizzazione interna su Var'ka), cfr. A. Cechov, Voglia di dormire, Si prenda la piccola bambinaia Var'ka della novella Voglia di dormire del 1888: la giovane protagonista ha suppergiù tredici anni quando tiene in custodia il figlio del padrone, pp.245-249, 2017.

, Boule de suif) di Maupassant nel quale, a fronte dell'incredibile ipocrisia che domina nel mondo borghese, l'unico personaggio buono risulta una povera prostituta, cfr. G. de Maupassant, Palla di sego, a cura di A. Colasanti, Salerno, Roma 1992. Per quanto riguarda Henry James, una dei racconti più celebri e al tempo stesso significativi è La lezione del maestro. Con il ricorso alla focalizzazione unica sul protagonista -mantenuta nel corso di tutta la narrazione -lo scrittore dà vita ad un finale quanto mai ambiguo: la vita familiare si sovrappone a quella artistica e il protagonista Overt non sa spiegarsi se il gesto del 'maestro' Henry St. George sia riconducibile ad un insegnamento artistico oppure ad una debolezza umana, 2016.

, Basti pensare agli innumerevoli e contraddittori giudizi dati dalla critica sul personaggio ideato da Melville, Bartleby lo scrivano, pp.85-110, 1928.

P. Pellini and . Verga, Al discorso indiretto libero e alle parti dialogate si affiancano «la riduzione dei raccordi di 'sommario', l'abolizione di ogni giudizio ideologico esplicito espresso da un narratore esterno, la costante presenza di un personaggio focalizzatore in grado di filtrare descrizioni, p.37

, Dalla lettera di Flaubert a Louise Colet del 9 dicembre 1852, citata in D. Tanteri, Le lagrime e le risate delle cose. Aspetti del verismo, Fondazione Verga, p.149, 1989.

, Si allude alle due categorie nelle quali Asor Rosa fa rientrare l'orientamento di buona parte della critica verghiana (almeno di quella degli anni '60 del Novecento): «In casi del genere, anche quella d'impianto marxista

, riduce l'opera all'ideologia, e svaluta la prima sulla base della seconda; o "scolla" l'opera dall'ideologia, esaltandone la grandezza senza però riuscire più a questo punto a darne una giustificazione storicamente fondata», A. Asor Rosa, Intervento su Verga (nella discussione di G. Petronio), "Problemi, p.166, 1969.

R. Luperini, città come Milano, era amico di un uomo d'onnivora cultura come il Capuana, aveva stretti legami, nei modi che si sono visti, con la "Rassegna Settimanale" e con la cultura positivista di quegli anni, era lettore ed ammiratore della letteratura francese e soprattutto di Zola, p.82

.. P. Cfr and . Bourdieu, Les règles de l'art, cit., in partic, pp.213-233

L. , Se Verga dice il vero nella lettera inviata a Fucini il 9 luglio 1882, egli era lettore della "Rassegna Settimanale" prima di iniziare la collaborazione (infatti i racconti fuciniani citati di seguito iniziano a comparire sul giornale dal 1878): «La conoscevo già e la pregiavo assai per i suoi versi e per le sue novelle che avevo letto in parte nella Rassegna Settimanale, pp.467-468

. Si, . Di-bronte--protagonisti-di-una-rivolta-contro-i-proprietari-terrieri-e-contro-i-loro-funzionari, ;. P. Di-nino-bixio, and . March-russel, Bronte 1204 Quest'ipotesi comporterebbe la volontà da parte di Verga di dar vita, come poi farà De Roberto con La sorte, ad una struttura oltremodo coesa, a un 'ciclo' di racconti (e non in questo caso 'serie') i quali, per dialogare correttamente tra loro, non devono essere spostati dalla collocazione nella raccolta prevista dall'autore. Secondo March-Russel il disegno di uno Short Story Cycle è un segnale di modernità e, di fatto, lo associa alle risposte di Cechov, Verga nel racconto. Un'importante interpretazione della novella fondata sul recupero di documenti inerenti alla rivolta fu proposta da L. Sciascia, Verga e la libertà, vol.250, pp.247-253, 1963.

&. Nell and . Di, Libertà è significativo che sul piazzale venga sciorinato non più il fazzoletto tricolore ma un fazzoletto rosso che allude al socialismo, segno secondo Ragonese dell'universalità del messaggio verghiano: «la verità è che la pietà dello scrittore si rivolge verso i rivoltosi, verso tutti i rivoltosi, non meno, se non più ancora, che verso le vittime: recisa, scura è invece la condanna verso la giustizia umana sciocca e indifferente, p.84, 1965.

, «chiamiamo bozzetto veristico quel tipo di struttura narrativa, in cui la ricerca del colore ambientale predomina sugli interessi di svolgimento del racconto. La caratterizzazione dei personaggi può nondimeno esservi molto forte (La Lupa), ma anch'essa risulta, in ultima analisi, funzionale all'intrecciarsi dei motivi che costituiscono un ambiente [?] L'esigenza di verità -sia pure intesa nella sua accezione più estrinseca -trovava un immediato soddisfacimento in questa ricerca tematica e formale, che si soffermava di preferenza sugli aspetti più singolari del mondo popolare subalterno e li ricostruiva in un'immagine complessiva, dai forti sapori e colori: a un passo, indubbiamente, dal folklore, ma non senza molti compiacimenti letterari, pp.22-23

.. G. Cfr and . Verga, Primavera e altri racconti, 1876.

, compiuto in fase di rielaborazione del manoscritto, ed usando come fonte quasi esclusiva la raccolta di Proverbi siciliani di Giuseppe Pitrè, pubblicata a fascicoli tra il marzo del 1879 e il settembre del 1880, è un dato ormai acquisito dalla critica», R. Melis, La bella stagione del Verga, cit, pp.371-390, 1983.

C. Riccardi and . Introduzione, , p.p. XXIX

R. Luperini, Qui Luperini si riaggancia alle preziose intuizioni di Giacomo Debenedetti a proposito del 'verismo simbolista' dei Malavoglia (che caratterizza in particolare l'immagine conclusiva del mare): affinché le cose possano parlare da sé, Verga carica a tal punto il mondo oggettivo da renderlo quasi uno spazio simbolico. Debenedetti, per spiegare meglio in che modo intende il rapporto tra naturalismo e simbolismo, chiama in causa un passaggio de La terre (quindicesimo libro del ciclo zoliano). In questo romanzo l'immagine dei contadini che seminano produce, ad un primo livello, una similitudine tra la terra e l'oceano, successivamente, però, la crescente allusività e l'immagine che da un contadino singolo si amplia a raccogliere i destini di tutti gli altri lavoratori della terra, fissati nel medesimo gesto, sembra avere una pregnanza metaforica: la terra/oceano rievoca l'idea della Terra progenitrice sulla quale F, «Il Verga sviluppa questa sua capacità simbolica e questo suo atteggiamento d'avanguardia non già tradendo la propria poetica verista, bensì approfondendola, pp.289-312, 1977.

. Sulla, V. F. Della-ricchezza-di-mazzarò-si, ;. Chiappelli, and . Verga, 350: «Vastità e staticità della prima immagine sono messe in rilievo da un contrasto classico: la figura del viandante. Molto del peso della descrizione si affida alla capacità che ha il verbo all'imperfetto, andava, p.280, 1984.

. Ibidem and . Lo-stesso-chiappelli-si, «Tale stacco è prodotto col discorso diretto [?] La voce improvvisa fa effetto di sonorità e colore sorprendenti, e lo scrittore l'accentua nel timbro col giro popolaresco della frase», F. Chiappelli, Una lettura verghiana: «La roba, p.280, 1220.

G. Debenedetti, Verga e il naturalismo, cit, p.281

E. Saccone, G. Di-la-roba-di, and . Verga, Nuova Rivista di Letteratura Italiana, vol.2, p.381, 2000.

G. Verga and C. La-roba, , pp.281-282

, Eduardo Saccone parla di «un mistico annullamento [nella roba], o se si preferisce una essenzializzazione, una transustanziazione, che corrisponde non a caso all'ascetismo caratterizzante l'intera vita del personaggio», E. Saccone, Elementi per una lettura, cit, p.381

». , G. Bàrberi, and . Squarotti, Non molto diversa la 'lezione' tratta da Guido Baldi, che si sofferma sulla smisurata ambizione di Mazzarò, sul «carattere di suprema trasgressione insito nel capitalismo» e su quell'«essenza luciferina che, al di là della meschinità degli individui empirici, si cela dietro all'Individuo borghese, proteso ad inseguire un processo di sviluppo ad infinitum, Diversi sono i critici ad essersi cimentati in una lettura anticapitalista del finale. Bàrberi Squarotti scrive: «La lezione è, in ultima analisi, p.223, 1980.

R. Luperini, Verga e l'invenzione della novella moderna, p.102

, Si allude alla scena in cui lo Zio Carmenio, ridotto sul lastrico da un anno di tremenda carestia, è costretto a saldare il debito cedendo il proprio asino al Reverendo; lo fa tra mille bestemmie che fanno tremare cielo e terra, ma il sant'uomo «che non era lì per confessare, lasciava dire, e si tirava l'asino nella stalla» 1232 . In questo passaggio l'ironia del narratore popolare non lascia molti dubbi, e per dirla con le parole di Eduardo Saccone: «la religione ufficiale, della quale egli è un rappresentante, è sostituita e, per dir meglio e più precisamente, degradata a mezzo per un altro e più amato e riverito fine; reale rispetto all'altro fittizio: la religione della roba» 1233 . La generica avversione per il mondo clericale manifestata da Verga lungo tutta la novella, il benamato Reverendo fa il suo figurone: «allorché gettava gli occhi su di un podere da vendere, o su di un lotto di terre comunali che si affittavano all'asta, gli stessi pezzi grossi del paese, se s'arrischiavano a disputarglielo, la facevano coi salamelecchi, e offrendogli una presa di tabacco» 1234 . Tuttavia giunge, nel 1860, il momento in cui il potere accumulato dell'astuto Reverendo poco serve a proteggerlo dai rischi, Questa bestia rientra emblematicamente nella lotta per l'esistenza che oppone uomo ad uomo nel mondo contadino» 1231

. Amore-e-patria and -. Della-montagna-o-sulle-lagune, atto fondativo dello Stato italiano (la raggiunta Unità), da una prospettiva straniante (ed è significativo che l'autore non intervenga nelle righe successive per ricalibrare il tiro): «su questa storia del Governo egli aveva dovuto inghiottire della bile assai, fin dal 1860, quando avevano fatto la rivoluzione, e gli era toccato nascondersi in una grotta come un topo, perché i villani, tutti quelli che avevano avuto delle quistioni con lui, volevano fargli la pelle. In seguito era venuta la litania delle tasse» 1235 . Ancora una volta Verga si eclissa per dare spazio all'invettiva del protagonista, rimasto col dente avvelenato per la piega che ha preso la vita politica italiana, p.142

G. Verga, . Reverendo, and . Id, Tutte le novelle, vol.I, cit., p.235

E. Saccone, Elementi per una lettura, cit, p.378

G. Verga, Il Reverendo, cit, p.233

. Ivi, , p.235

. Ah, come si doveva viaggiar bene lì dentro, schiacciando un sonnellino! Sembrava che un pezzo di città sfilasse lì davanti, colla luminaria delle strade, e le botteghe sfavillanti. Poi il treno si perdeva nella vasta

P. Pellini, U. &. Ottocento, and I. Id, , p.39

«. Quella-delle-ferrovie, Si lega alla prosperità e alla ricchezza, come alla civiltà e all'ordinamento del paese. Il vapore è forza e luce. Centuplica la facilità del commercio, e segna il cammino dell'intelligenza», E. Navarro della Miraglia, Ferrovie siciliane, Sicilia non è soltanto questione morale e politica, p.2

F. and D. Legami, La funzione lirica nel narrare breve alle soglie del Novecento, Rivista di Studi italiani, p.491, 2013.

V. ?klovskij, 81. nebbia della sera, e il poveraccio, cavandosi un momento le scarpe, seduto sulla panchina, borbottava: -Ah! per questi qui non c'è proprio la malaria! 1257, pp.73-94

, Prevale l'ironia lukacsiana di un mondo senza Dio, che difficilmente offre riscatti. modernità l'hanno già attraversata, sono già al di là della possibilità di scelta: tutta la loro vita è segnata subito, sin dall'inizio, dal patto col diavolo stipulato dal mondo moderno: l'anima in cambio della roba, 1261.

, Don Licciu Papa è la novella che cronologicamente abbassa il sipario sulla collaborazione di Verga alla "Rassegna Settimanale" -di lì a pochi giorni l'ebdomadario chiuderà i battenti per lasciar spazio alla "Rassegna" quotidiano -ma il nuovo cammino intrapreso dallo scrittore catanese è segnato da un racconto edito tre settimane prima

L. , Verga stavolta guida il lettore all'interno del della nostra letteratura, o per dire meglio, dalla favola politica di Svevo -1257 G. Verga, Malaria, cit, pp.269-270

R. Luperini, La figura del giovane, p.99

L. , è diventata sempre più spesso un filtro per analizzare «la letteratura italiana del Novecento. Svevo, Pirandello, Tozzi, Gadda, Montale vengono convocati sotto una categoria meno vaga di quanto vogliano alcuni per la cultura di lingua inglese», R. Donnarumma, Tracciato del modernismo italiano, pp.13-38, 2012.

, Nel'ultimo ventennio il dibattito sul modernismo è stato alquanto animato: secondo alcuni è una categoria adoperabile in chiave periodizzante e storiografica proprio a partire dal verismo verghiano; altri la impiegano, invece, a sostegno di una critica interpretativa che guarda esclusivamente allo sperimentalismo narrativo primo novecentesco. Una posizione intermedia, che pare conciliare le due istanze, è occupata invece da Romano Luperini. Per un quadro generale si veda M. Tortora, La narrativa modernista italiana, Allegoria, vol.63, pp.83-91, 2012.

R. Luperini, La figura del giovane, cit, p.99

C. Riccardi, I. G. Introduzione, and . Verga, Tutte le novelle, vol.II

, La tribù -comparsa sulla "Critica Sociale" di Turati il 1° novembre 1897 1263

. Scala and . Verga, e ai quali giunge l'eco lontana del verbo socialista: o, più in generale, della responsabilità dello Stato dinanzi allo sfruttamento operaio 1265 , neppure, però, resta vincolato ad una dimensione bozzettistica descrivendo in modo stereotipato la miseria dei personaggi. Dal primo piano iniziale sul vetturino Bigio, che alla fine dell'anno esclama: «cinque lire sole non ho potute metterle da parte» 1266 , e dal campo medio girato sulle vicissitudini della sua famiglia, si passa alla panoramica finale dove entrano in scena i poveri diavoli che, nel gelo della notte

, Ah! se fosse a cassetta quella povera donna che sta l'intera notte sotto l'arco della galleria, per vendere del caffè a due soldi la tazza, e sapesse che porta delle migliaia di lire, vinte al giuoco in due ore, nel paletò di un signore mezzo addormentato, passando lungo il Naviglio, di notte, al buio!... O quegli altri poveri diavoli che fingono di spassarsi andando su e giù per la galleria deserta, col vento che vi soffia gelato da ogni parte, aspettando che il custode volti il capo, o finga di chiudere gli occhi, per sdraiarsi nel vano di una porta, p.1268

, Non cesserà la lotta, perché dove è vita è lotta, ma la lotta non avrà per iscopo la conquista del pane quotidiano. Questo sarà il diritto, come oggi l'aria», cfr. I. Svevo, La tribù, «In quel lontano avvenire la terra sarà della tribù e tutti i validi dovranno lavorarla. I frutti saranno di tutti, p.11, 2004.

G. Verga, In piazza della Scala, p.369

. Cfr, I danni degli operai e la responsabilità degli intraprenditori

G. Verga, In piazza della Scala, cit, p.366

L. Della-prospettiva-verghiana--sempre-filtrata-da-un, 4) -testimonia che l'obiettivo dell'autore non è il perseguimento della «forma più elementare di attualità [?] rappresentata dai problemi del giorno, in tutta la loro effimera transitorietà», bensì lo sfruttamento dei dati emergenti dallo studio della società capitalistica, per scavare negli «interessi più generalmente "umani"» e nelle dinamiche eterne della stratificazione sociale, Cfr. B. Toma?evskij, pp.308-309, 1998.

G. Verga, In piazza della Scala, cit, p.370

, Il dramma 1269 generato dall'ineguaglianza sociale, che nella città

, l'interno confortevole e impenetrabile del mondo dei ricchi

. Cova and . Martini, 1273 : Ma in inverno e' s'ha tutt'altra voglia! Le ore non iscorrono mai, in quella piazza bianca che sembra un camposanto, con quei lumi solitari attorno a quelle statue fredde anch'esse. Allora vengono altri pensieri in mente -e le scuderie dei signori dove non c'è freddo [?] Il caffè Martini sta aperto sin tardi, p.1274

. Probabilmente-È-con-de-roberto and T. Pirandello, Svevo che la narrativa breve italiana, anche nei suoi titoli «rematici» 1275 Verga, che ha saputo trovare, inserendosi nella polemica sociale sviluppata dalla "Rassegna Settimanale", una chiave di lettura adeguata per dipingere la società al vaglio dei nuovi richiami del benessere capitalistico

, A proposito della spiccata propensione delle novelle verghiane per la tragicità, Toma?evskij spiega più in generale che «la novella nella sua struttura prende spesso lo spunto da procedimenti drammatici», cfr. B. Toma?evskij, Teoria della letteratura, p.248, 1978.

A. Manganaro, Forme e storia del "genere" novella, p.13, 2013.

G. Verga, In piazza della Scala, cit, p.370

, Si conceda il rinvio non ortodosso ad una strofa militante della canzone Cattivi guagliuni dei 99 Posse

C. Riccardi and I. , , vol.II, p.XXXIII

G. Verga, , pp.369-370

.. G. Cfr and . Genette, Soglie. I dintorni del testo, 1989.

R. Luperini, Il trauma e il caso, cit, p.165

G. Altri and . Della, Rassegna Settimanale

R. Fucini and R. Fucini, con ben dodici dei suoi 'racconti di veglia' disseminati sulle colonne del giornale, è il novelliere più prolifico della rivista: tutti i testi confluiti nella raccolta Le veglie di Neri del 1882 1277 -fatta eccezione per Il

;. R. Scampagnata--vengono-recuperati-dalle-annate-della-"rassegna-settimanale, L. Fucini, and . Di-neri, Per trovare, invece, un più antico precedente bisogna risalire al 1836, al romanzo di Antonio Ranieri Ginevra o l'orfana della Nunziata che secondo Nunzia D'Antuono anticipa con «largo anticipo il passaggio dal romanzo storico a quello di denuncia sociale» 1281 ; un precedente significativo, per quanto diverso: schiacciato su una prospettiva regionale e non impegnato, per ovvie ragioni cronologiche, a mettere sotto gli occhi della nazione il disincanto per l'inadeguata strategia politica postrisorgimentale. Più interessante, ai fini del discorso novellistico, che proprio un passaggio estratto dall'inchiesta napoletana di Fucini venga ad occupare, nei primi numeri della "Rassegna Settimanale", le colonne poi riservate alla narrativa breve. Quest'incursione conferma da un lato la carenza, all'altezza del 1878, di 1277 Cfr, Il sodalizio tra di Napoli «nel 1884 -l'anno del terribile colera» 1280, 1882.

, Il matto della giuncaie viene edito sulla, Nuova Antologia

, Fucini soggiorna a Napoli a partire dal maggio 1877, mentre la prima edizione dell'opera risale all'anno successivo, cfr. R. Fucini, Napoli a occhio nudo: lettere ad un amico, Le Monnier, 1878.

F. S. Nitti, La prima industrializzazione, 1903.

G. , A proposito dell'opera della White Mario scrive Sandro Rogari: «Jessie White Mario vive e sente con pietas femminile la questione di Napoli come immenso laboratorio d'ingiustizia sociale fino all'infamia della vita dei fanciulli sacrificati nei tuguri malsani e immondi e alza il suo grido», S. Rogari, Prefazione, in G. Manica, Dalla questione meridionale alla questione nazionale, cit, vol.170, pp.170-200, 2005.

N. , Il mare e il «ventre» di Napoli nel romanzo prima del 1860, in F. Pezzarossa (a cura di

F. Olimpo-e-parnaso, Società gerarchica e artificio letterario, Clueb, p.176, 2008.

, Motivi per i quali alcune lettere di Napoli occhio nudo sono state anche facilmente antologizzate. Cfr. le due lettere (Dove si parla della popolazione e Dove si parla del camposanto vecchio) presenti nella raccolta G

D. Rienzo, Narratori toscani dell'Ottocento, UTET, pp.443-465, 1976.

T. Iermano, I. R. Introduzione, and . Fucini, Taccuino di viaggio: a Napoli e dintorni nel 1877

M. Iermano, Per le letture di odeporica portate a termine da Fucini in preparazione del viaggio si veda, invece T. Iermano, Neri Tanfucio esploratore a occhio nudo, pp.255-284, 2003.

, Sulle finalità dell'opera e sul legame che unisce anche Jessie White Mario al gruppo meridionalista cfr

P. White-mario, . Villari, I. G. Carteggio, and . Manica, Dalla questione meridionale alla questione nazionale, cit, pp.143-180

, Fucini sostiene che durante una serata trascorsa a casa di Augusto Franchetti, lui e Capuana furono chiamati a leggere una propria novella davanti all'uditorio dei presenti: i quali apprezzarono di gran lunga il racconto di Fucini. Per questo motivo il Capuana avrebbe portato nel prosieguo della sua vita una sorta di risentimento verso il toscano. Questo ricordo è smentito, però, da una lettera di Capuana che alcuni anni dopo, diventato direttore del "Fanfulla della domenica", si ricorda del vecchio amico: «carissimo Fucini//ti rammenti di me? Spero di si; io non ho mai dimenticato le belle serate passate con te in casa Franchetti», dalla lettera di Capuana a Fucini del 9 giugno 1882, p.466

S. Madrignani, . Pratesi, D. Capuana, and . Roberto, Fucini cerca delle soluzioni statiche e chiuse a metà tra il ritratto e la commedia, con la prevalenza di dialoghi vivaci dalle tinte popolari e locuzioni dialettali, cfr. C. A. Madrignani, Regionalismo, verismo e naturalismo in Toscana e nel Sud: Collodi, pp.48-103, 1978.

L. Verga, E. Lucia, and . Sulla, Proteso verso la descrizione di uno spaccato di vita contadina e pastorale, si presta soprattutto ad una lettura di tipo erotico: l'atto d'amore strappato da Tonio all'innocente Lucia, con la malizia e l'irruenza tipiche dell'esuberanza giovanile, rimanda ad una «sensualità istintiva, quasi primitiva e animalesca» 1293 , che ad un livello stilistico più aulico sarà il tema portante della novella Terra Vergine di D'Annunzio. In quest'ultima la fuga di Fiora giù per la valle «verso la Pescara» e l'inseguimento di Tulespre, che come una «belva in fregola», infervorato dal desiderio, si ritrova tra la vegetazione «con le vesti lacere

. L'ambientazione-pastorale-funziona-in-d'annunzio, e in misura minore in Fucini, da stratagemma per trasferire nel mondo umano l'eros allo stato brado del regno animale e culturale di Fucini, cfr. T. Iermano, Dalla Maremma agli Appennini: Renato Fucini nella cultura letteraria toscana, pp.209-253

. Si and . Critica, , 2006.

, Puccini è il curatore dell'ultima edizione dell'opera omnia di Fucini, cfr. R. Fucini

L. Puccini and . Lettere, , 2011.

T. Di, Osanna, Venosa 1997 e Id., All'aria aperta. Scene e macchiette della campagna toscana, a cura e con un saggio di T. Iermano, L'Informazione -Nuova Fortezza, 1997.

.. C. Cfr and . Lazzeri, Un carteggio di fine secolo

, Si conceda, inoltre, il seguente rinvio: in M. Borrelli, L'itinerario di Renato Fucini negli anni dell'ascesa del verismo, Dalla lettera di Verga a Fucini del 9 luglio 1882, pp.184-187, 2018.

R. Fucini, L. , and &. Rs, , pp.434-435

F. Baldi, Introduzione critica e profilo bibliografico

G. Baldi, , p.32, 1985.

G. D'annunzio and T. Vergine, , pp.5-10

». Secondo-madrignani-da-alcune-novelle-di-fucini-si-evince-«un, C. A. Madrignani, and . Regionalismo, 1296 I narratori a veglia presuppongono «come destinatario del proprio esercizio di scrittura il pubblico di un caffè o di una farmacia, se non addirittura una coralità familiare, p.32, 1978.

, Il giudizio di Capuana su La fatta conferma in qualche modo quest'aspetto della poetica fuciniana: «Ti dirò che la novella più squisita, come fattura, è La Fatta. È quell'impersonalità che io vorrei vederti raggiungere in tutte le altre che scrivessi», dalla lettera di Capuana a Fucini del 16 luglio 1882, A. Navarria, Lettere del Capuana e del Verga, p.467

.. G. Cfr and . Biagi, Da Neri Tanfucio a Renato Fucini, pp.1-50

.. T. Cfr, . Iermano, R. Umorismo-e-leggerezza-nei-racconti-di, and . Fucini, Esperienze letterarie, pp.19-52, 1999.

R. Fucini and L. Di-batone, RS, vol.129, pp.419-422

, Batone si era alzato dalla sua panca e, ritto nel fondo del camino, sulla cui parete affumicata campeggiava la sua bruna figura scabra e robusta come il tronco d'un vecchio cerro, con una mimica più eloquente della rozza parola, cosi proseguiva il suo racconto. 1301 generazione: «"No, no!", dissero tutti insieme, Gli uomini tacevano e guardavano fissi la faccia del vecchio. Nel calore del racconto

. Fucini, Inoltre, ancora a proposito de La pipa di Batone, si deve pur dire che il caminetto presente sullo sfondo -oggetto tutt'altro che neutro -a differenza di quello di Nedda, non è posto lì per dar luogo ad una dissolvenza in grado di catapultare il lettore in una realtà geograficamente lontana: serve a dare un tocco di calore, oltre che di 1301 R. Fucini, La pipa di Batone, prosa dei racconti» 1305, p.105

. Ivi, , p.110

G. Alfano, Tra storia e letteratura, p.15

, La contrapposizione tra l'agio borghese e la povertà contadino-pastorale è però centrale nella novella Vanno in Maremma, Cfr. R. Fucini, pp.111-121

G. Tesio and R. Fucini, il ritorno del Neri, pp.5-12, 2017.

, Mario Pratesi Originario del borgo Santa Fiora, comune che si estende sul versante grossetano del Monte

. Amiata, M. Lo-scrittore, and . Pratesi, «non compreso dal rigido arcigno padre, ebbe, sino a trent'anni, vita difficile e precaria» 1312 . Studia essenzialmente da autodidatta 1313 (per mancanza di regolari titoli di studio non è ammesso all'università) e dopo aver ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di segretario del Tommaseo, finalmente intorno agli anni '70 si avvicina con decisione verso la letteratura. L'anno di svolta è il 1872, quando accetta l

M. , Sebbene sia un esordio narrativo non proprio promettente, basato sulla ripresa di

G. Noto and . Natali, Mario Guidotti e Renato Bertacchini, tra i primi ad occuparsi nel Novecento dell'opera di Pratesi, insistono sull'affinità contenutistica e stilistica tra il suo romanzo più celebre, L'eredità del 1889, e i Malavoglia 1317 . In effetti, ancora oggi L'eredità, insieme a Il mondo di Dolcetta, è ritenuto uno dei suoi migliori contributi veristi

G. Natali and M. Pratesi, , p.55, 1965.

, Ciò non vuol dire che la sua formazione non sia solida, Pratesi è un grande appassionato della letteratura classica e spesso si assiste nelle sue opere all'«inserto della battuta classica nel bel mezzo della moderna sintassi naturalistica», R. Bertacchini, Per una lettura de "L'eredità" di Pratesi, Lettere Italiane, vol.XI, p.460

M. Guidotti, Il romanzo toscano e Mario Pratesi, pp.43-44, 1983.

. Ivi, , p.72

E. Benucci, I. M. Introduzione, L. E. Pratesi, A. Benucci, and . Libri, , pp.5-42, 2015.

. Lo-scrittore-toscano and . Barbera, Di passaggio da Milano ero venuto a parlare del suo racconto. Esso mi è piaciuto come tutte le cose sue, anzi più di altre cose sue: in breve quadro Ella riproduce la vita contadinesca con ben altra verità e con arte più geniale che non lo Zola ne La terra, p.63

E. Benucci and . Introduzione, , p.5

, Novelle rusticane del Verga, ma c'è anche il paese, la cittadina provinciale, ove l'azione ha un , «tra lingua nazionale e dialetti», perde di incisività: l'opera di recupero, «di oltremodo nota, una tradizione alla quale, semmai, ribellarsi (si » 1322 , godrà di un'attenzione maggiore solo a partire dall'ultimo ventennio del XX secolo: giungendo persino ad attirare, p.1323

, La storia della ricezione novecentesca del Pratesi novelliere cambia con l'uscita della «meritoria edizione dei Racconti (1979) a cura del Luti e della Soldateschi» 1324 , un volume che rientra nell'importante collana della Salerno editrice dedicata ai novellieri italiani 1325 . Da questo momento in poi si cerca di andare oltre la dimensione provinciale dello scrittore: si rinvengono, nella sua «tendenza "strapaesana"», alcuni elementi narrativi che lo ergono piuttosto ad importante esponente del nuovo clima letterario permeato di naturalismo, immettendolo lungo il sentiero della «lenta e contrastata scoperta della modernità, 1326.

M. Guidotti, Il romanzo toscano e Mario Pratesi, cit, p.46

T. Iermano, Dalla Maremma agli Appennini, cit, p.204

. «non-a-caso-un-contemporaneo, . Pratolini, and ». Ha-riscoperto-l'eredità,

(. Bertacchini and . Id, Per una lettura de "L'eredità" di Pratesi, cit., p. 458) rinviando all'introduzione di Pratolini alla ristampa de L'eredità del 1942; cfr, Pratolini, Introduzione, in M. Pratesi, L'eredità

B. Pratolini, Inoltre, si ricorda che il film di Mauro Bolognini La viaccia del 1961, trasposizione cinematografica de L'eredità, si basa proprio sulla sceneggiatura di Pratolini, a ulteriore dimostrazione dell'interesse dello scrittore per l'opera letteraria di Pratesi. Nel 1985 Roberto Toppetta si è soffermato sugli elementi di continuità che conducono dall'esperienza narrativa di Pratesi a quelle novecentesche di Pratolini e Tozzi; in particolare, Toppetta, per quanto riguarda quest'ultimo, individua una traccia che da L'eredità, p.151, 1942.

.. G. Cfr, M. Natali, and . Pratesi, , p.58

, Si allude al recente studio A. Urbancic, Reviewing Mario Pratesi: The Critical Press and Its Influence, 2014.

G. D. Bonino, P. , and M. Pratesi, Davico Bonino (a cura di), La separazione degli amanti. Trenta racconti dell'Otto e Novecento italiano, p.285, 2005.

.. M. Cfr, . Pratesi, . Racconti, G. Cura-di, J. Luti et al., , 1979.

E. Ghidetti, I. Introduzione, and . Id, , pp.27-28

. Qualche, G. Di-ghidetti, and . Tellini, scrive: Il quadro qui succintamente richiamato valga almeno a sottrarre Fucini e Pratesi dal limbo di beata provincia e di aneddotico regionalismo agreste che non è di loro pertinenza: valga ad affrancarli da quelle ricorrenti censure di quieta curiosità da diporto domenicale che non rendono ragione né della genesi storico-ambientale, favore di una rivalutazione complessiva dell'opera di Pratesi e Fucini

E. Se, Benucci va fatto un distinguo tra l'utilizzo schietto e vivace, ma al tempo stesso meno elaborato, del vernacolo da parte di Fucini e la strategia linguistica di Pratesi. Quest'ultimo è in grado di rappresentare con «rara maestria [?] il linguaggio dei deboli, nei quali s'immedesima», contrapponendolo alla lingua delle classi più forti, dove «il mezzo espressivo si fa più incrinato, disadorno, con cadute improvvise, quasi che le scelte linguistiche riflettano l'amore per i disperati e il rancore per i potenti» 1328 . A proposito dell'altro punto toccato da

M. Jacopo-e, Pratesi dimostra durante gli anni della "Rassegna Settimanale" «di aver

, Quando tu abbia fatto un certo numero di quei lavori, 1330.

. Pratesi and . Della, Rassegna Settimanale": il 1° giugno dello stesso anno la rivista aveva già edito Dal Montamiata a Sovana 1331 (che poi diventa solo Sovana nella raccolta In Provincia) 1332 ; mentre, secondo un ordine cronologico assoluto, lo scrittore prima 1327 G. Tellini, Aspetti della cultura letteraria a Firenze nel secondo Ottocento, Studi di letteratura italiana in onore di Francesco Mattesini, Vita e pensiero, p.284, 2000.

E. Benucci and . Introduzione, , p.6

T. Iermano, Dalla Maremma agli Appennini, cit, p.205

, Lettera di Franchetti a Pratesi del 6 dicembre 1879, citata in A. Urbancic, Reviewing Mario Pratesi, cit, vol.45, p.125

M. Pratesi, Dal Montamiata a Sovana, RS, pp.420-424

L. Prima and . Di, Provincia è del 1883. Cfr. M. Pratesi, In Provincia. Novelle e bozzetti, 1883.

, di Sovana ha pubblicato soltanto un'altra novella (ulteriore coincidenza che lo accomuna a

, Pratesi si avvicina alla testata di Franchetti e Sonnino «tramite i suoi amici Hillebrand e Barzellotti che vi collaboravano» 1334 . Anche costoro, in occasione della pubblicazione di Un corvo tra i selvaggi, al pari di Franchetti, scrivono all'amico di aver molto apprezzato il racconto, esaltando le sue qualità di novelliere. E non sono i soli. Jessie Taylor Laussot, moglie di Karl Hillebrand, scrive a Pratesi: «Ieri fui però scossa talmente dal

. Il, J. Da, and . Hillebrand-È-innervato-da-un'evidente-componente-autobiografica, Il narratore in prima persona (coincidente con l'autore stesso), recatosi presso una fiera in quel di Terni, decide di acquistare da un domatore -che a sua volta lo aveva preso da un carbonaio -«proprio uno degli animali più rustici, meno ricercati, sfuggito anzi come malaugurio, e maledetto: animale solitario e orgoglioso» 1339 : un corvo. Durante lo svolgimento della fiera, il narratore assume un punto di vista distaccato dalla festosità degli 1333 Prima di iniziare la collaborazione alla "RS" Fucini pubblica un solo racconto e anche lui nel 1876 sulla, dalla compassione del Pratesi «uomo solitario e sofferente, 1338.

R. Bigazzi, , p.288

J. Lettera-di, Hillebrand a Pratesi del 16 dicembre 1879, citata in A. Urbancic, Reviewing Mario Pratesi, cit, pp.125-126

R. Bertacchini, Per una lettura de "L'eredità, p.458

R. Bigazzi, Bigazzi offre i motivi per i quali alcuni di essi non sono stati pubblicati sulla "RS", bensì sulla "Nuova Antologia": «si noti che il primo e il terzo sono fuori dai limiti temporali della "Rassegna Settimanale", mentre il secondo era troppo lungo per le possibilità della rivista», ibidem. Il primo è Belisario, il secondo Un vagabondo, il terzo Padre Anacleto da Caprarola. In generale, per le modifiche apportate ai racconti nel passaggio dall'edizione in giornale a quella in volume, cfr. J. Soldateschi, pp.9-66, 1986.

M. Guidotti, Il romanzo toscano e Mario Pratesi, cit, p.60, 1339.

. Era, I tavernieri e i beccai li slegano, li forano vivi ne' piè di dietro, per quel foro li attaccano capovolti ai luridi usci, li sgozzano e li spellano e li gonfiano sotto gli occhi de' passeggieri, ch'è un piacere a vederli come fan presto e bene. E le strade sono tutte appozzate di sangue, che par la strage degl'innocenti: e i ragazzi vi saltan sopra, e v'intingono il dito [?] Ora potrebbero andar meglio le cose? Oggi il Salvatore è risuscitato, e domani, per amor suo, par che vogliano crepare d'indigestione: né si ricorderanno di chi non ha né casa né tetto, e muore di fame. E dico questo perché quando tutto un popolo è dietro a sbrigare tali faccende

;. M. Il and . Pratesi, effetto che vuole produrre Pratesi si manifesta dopo la rassegna degli 'animali pericolosi redenti' (sono le bestie del domatore, tra le quali ad esempio si annovera un lupo che pare dire al padrone «non sono più quella brutta bestia, di cui racconta il signor La Fontaine: la pagnotta m'ha convertito» 1341 ): il classi alte 1342 . Infatti, in difesa del povero corvo, che, tra l'altro, secondo un ragionamento scevro da pregiudizi reca un servizio valido all'umanità contribuendo alla salubrità dell'aria 1343 , interviene un personaggio appartenente ai gradini più bassi della scala sociale: il ciabattino Antonio; mentre dall'altra parte dello schieramento si posizionano il padrone di casa del narratore, il «sor Claudio, RS, p.421, 1341.

&. Bertacchini and I. Bertacchini, analisi della narrativa dell'autore senese, prende in considerazione «ideali e speranze di patria che falliscono: autunno stanco del Risorgimento anche per Pratesi, p.34, 1963.

«. Sono, coll'ufficio assegnatole dalla sapiente natura di provvedere alla salubrità dell'aria, alla nettezza [?] il vermocane, sora Chiara, corrompe l'aria ed ecco il colera morbus o le petecchie! ... e il corvo lo sente di lontano le mille miglia, il fetore delle carogne», M. Pratesi, Un corvo tra i selvaggi, cit., p. 423. sua moglie. Claudio altro non è che un finto moralista e, non appena viene contraddetto dal ciabattino

, Pratesi assimila il triste destino del corvo, finito affogato nella fontana proprio quando stava per spiccare nuovamente il volo, a quello di un elemosinante cieco, solo al mondo, che durante «l'estate si addormenta ne' campi, e l'inverno sulla cenere calda delle fornaci»: Perché quando s'ha il cuore foderato di pelle d'asino, e vi s'accoppiano corruttela, ipocrisia o rozzezza, e la mente è buia come una fogna; quando si crapula e si poltrisce lasciando i ciechi a morir di fame e di freddo e di fastidio in mezzo di strada, si può bene, per liberarsi dal malaugurio, p.1345

, La critica sociale di Pratesi è rivolta contro la classe dirigente, cui appartiene pure il sor Claudio; dal racconto emerge che la "mente buia come una fogna" è la loro, per questo Un corvo tra i selvaggi, come ricorda Vernon Lee

. Barbera and . Nella-rassegna-settimanale, Un altro passaggio della novella, al termine della presentazione del povero cieco, lo evidenzia senza girarci troppo intorno: son distratti... guardano in alto... quell'uomo è troppo miserabile perché possa esser veduto da loro.., gl'interessi del comune, dello Stato, del patrimonio, le molte tasse... le illustri relazioni... tutti magnati, cavalieri, dottori, professori, avvocati; alcuni son partitanti della Repubblica universale: altri presiedono ad associazioni di carità, p.1347, 1346.

, Si è dinanzi ad uno dei racconti più interessanti di Pratesi

, Atmosfere molto simili si respirano ne Il dottor Febo, edito sulla

, «Non lo sai che anche i cinque diti della mano non sono eguali? questo è più grande e questo è più piccolo: ebbè dunque; rimanga ognuno al suo posto!

. Ivi, , pp.423-424

, Selected Letters of Vernon Lee, 1856-1935, 2 voll, vol.I, p.351, 2017.

M. Pratesi, Un corvo tra i selvaggi, cit, p.424

G. Luti, I. M. Introduzione, . Pratesi, .. X. Racconti, . Di et al., , pp.11-108, 1964.

M. Pratesi, Quaresima e carnevale, p.118

D. Tanteri, M. Di, and . Pratesi, ETS, p.67, 1983.

. Su, :. Esempio-guidotti, and . Le, durante il carnevale, sono "tutte affollate di contadini in mezzo a cui spiccavano gli scialli rossi delle gioviali villane" [?] per le viottole dei campi, a notte fonda, si prolunga la festa»; poi, poco più avanti, lo studioso aggiunge che le scelte lessicali di Pratesi hanno la loro ragion d'essere nell'«ossessione documentaria e coloristica, pp.36-37

D. Tanteri, M. Di, and . Pratesi, , p.68

A. Gramsci and . Di, Oltre ad essere stato oggetto d'analisi da parte della critica di sinistra (ancora negli anni '60 e '70 del Novecento) 1355 in virtù dell'attenzione prestata dal romanziere agli spaccati di vita popolare milanese, a partire dall'ultimo ventennio del XX secolo, De Marchi raggiunge un'apprezzabile notorietà pure presso coloro che intervengono nel dibattito vertente sulla genesi e sull'evoluzione del 'romanzo giallo' in Italia: pressoché all'unanimità si ritiene Il cappello del prete il capostipite italiano del genere poliziesco. Pubblicato per la prima volta «nella parte bassa della prima pagina dell, p.1851

. Napoli, Il cappello del prete viene edito in volume nell'estate del 1888. Marcella Gorra in un lungo saggio del, 1963.

D. Marchi, pur non interessandosi specificamente della questione giallistica, suggerisce coi "romanzi gialli", avvertendo però che, da questi, ci si aspetta, sempre, o con un divario di dosatura minimo, una carenza ancora più grande di valore letterario, vol.1357

.. M. Cfr, . Boncompagni, I. J. Introduzione, E. Buchan, E. De-marchi et al., Agli albori del giallo. Tre pietre miliari della narrativa poliziesca, pp.5-12, 2017.

, Dopo che Gramsci ha sottolineato la 'potenzialità nazionalpopolare' inscritta nei romanzi d'appendice di

D. Marchi, molta critica di sinistra si è poi interessata al realismo dello scrittore e all'atmosfera di denuncia sociale rinvenibile nelle sue pagine migliori. Si vedano soprattutto C. A. Madrignani, Demarchiana. Punti fermi e punti interrogativi, Belfagor, pp.573-584, 1964.

E. Id and . De, Marchi pedagogo e romanziere in Id, Ideologia e narrativa dopo l'unificazione, 1974.

V. Spinazzola, E. De-marchi-romanziere-popolare, and E. Di-comunità, Altrettanto interessante per ricostruire il dibattito di quegli anni, G. De Rienzo, Rassegna Demarchiana, Lettere Italiane, vol.4, pp.435-449, 1966.

F. Nicola, Storia delittuosa ma edificante di un prete miserabile e di un nobile ancor più miserabile, 2006.

M. C. Gorra, Il primo De Marchi fra storia, cronaca e poesia, p.16, 1963.

A. Rosa, , p.61

, Qualche anno prima dell'intervento della studiosa, Vittore Branca aveva posto la poetica di De Marchi sotto l'egida del «realismo meditativo» 1361 , una lo accomuna allo scrittore vicentino. Infatti, alla stregua di Fogazzaro, 'abile' creatore di pasticci idealistico-sensuali tesi ad attirare il pubblico 1364 , anche De Marchi gode di riscontri molto positivi presso i lettori dell'epoca: un successo che determina la genesi di problemi inerenti, per dirla con lessico crociano, alla sincerità morale della sua ricerca artistica. Le dichiarazioni dello scrittore contenute nell'Avvertenza premessa all'edizione in volume de Il cappello del prete permettono di approfondire questa riflessione: Questo non è un romanzo sperimentale, tutt'altro, ma un romanzo d'esperimento, e come tale vuol essere preso. Due ragioni mossero l'autore a scriverlo. La prima, per provare se sia proprio necessario andare in Francia a prendere il romanzo detto d'appendice, con quel beneficio del senso morale e del senso comune che ognuno sa; o se invece, con un poco di buona volontà, non si possa provvedere da noi largamente e con più giudizio ai semplici desiderî del gran pubblico. La seconda ragione, Giuseppe Nava sottolinea il «male segreto dello scrittore, quella sua incapacità di vivere in modo, p.12, 1964.

. Da-un-lato-È-evidente-che-de-marchi-voglia-sfruttare-un-campo and . Redditizio, contrastando il dominio francese nel settore, per farsi conoscere e apprezzare da un pubblico di massa: dunque, la scelta del feuilleton è consapevole e mirata. D'altra parte, non si può negare la coscienziosità morale dello scrittore, riscontrabile fin dall'allontanamento dal "Preludio" -rivista nella quale, nel 1877, confluisce "La Vita Nuova" (testata quindicinale che egli aveva contribuito a fondare nel 1876) -per ragioni di ordine ideologico 1366 . In effetti, se per il Croce 1360 G. De Rienzo, Introduzione, p.9, 1978.

V. Branca and R. Demarchiana, Lettere Italiane, p.213, 1960.

. «l'amicizia-tra-fogazzaro-e-de, Marchi risale al 1878, quando lo scrittore milanese incominciò la sua volenterosa attività pedagogica e filantropica», N. Trotta, Appendice. Emilio De Marchi (1851-1901): documenti, immagini, manoscritti, in Emilio De Marchi un secolo dopo. Atti del Convegno di studi, p.349, 2001.

V. Branca, Rassegna demarchiana, cit, p.212

.. B. Cfr, . Croce, and . Di-vecchi-giudizii.-l'ultimo-fogazzaro, La Critica, vol.33, pp.161-171, 1935.

E. D. Marchi, 3. 1366 "Il Preludio" è un quindicinale repubblicano alquanto distante dal moralismo cattolico di De Marchi, il quale non impiega troppo tempo per licenziarsi: «Purtroppo si è avverato quel che io temevo, pp.3-4
URL : https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-01204033

. La-vita-nuova-preludio-rosseggia, Tu potrai dimostrarmi che tutte le opinioni sono personali, ma il buon pubblico fa la sintesi e comincia a meravigliarsi che 1371 Questi autori occupano ormai una posizione preminente all'interno dei volumi che ripercorrono la storia del giallo e del poliziesco. Si vedano R. Cremante (a cura di), Le figure del delitto, 1989.

M. Pistelli, Un secolo in giallo, Storia del poliziesco italiano (1860-1960), 2006.

A. De-luca and L. , Le origini del romanzo noir nell'Italia fra Otto e Novecento, Marsilio, 2019.

, Le recenti e a dir poco numerose riedizioni de Il cappello del prete sono a tal proposito esemplificative

, Soltanto negli ultimi dieci anni, a parte l'edizione curata da F. De Nicola dalla quale si è citato

D. Marchi and ;. Id, Il cappello del prete, a cura di R, 2009.

L. Crovi and T. Giallo, Il giallo italiano da De Marchi a Scerbanenco a Camilleri, p.36, 2002.

, Nel Demetrio Pianelli secondo Giorgio De Rienzo si attua «un capovolgimento caricaturale» di alcune tematiche romantiche, cfr. G. De Rienzo, Introduzione, cit, p.13

E. D. Marchi, RS", VII, n. 161, 30 gennaio 1881, RS, pp.232-235

. Id, &. Scaramucce, and . Rs, , pp.393-395

. Settimanale, Il lettore è qui trasportato nella cascina Mornata, dove la famiglia dell'affittaiuolo Rocco sta trascorrendo nell'agio e nell'abbondanza il suo santo Natale: «La massaia ha contato sessanta oche, cinquanta pulcini, dodici dozzine di uova la

E. D. Marchi, Carliseppe della Coronata, cit, p.233

. Ivi, , p.235

V. Branca and L. Marchi, Anche dal punto di vista linguistico De Marchi prova ad aderire alla parlata lombarda, cfr, Letteratura, pp.79-83, 1946.

, De Marchi allude alla cattiva dieta alimentare dei contadinibasata sul consumo pressoché esclusivo di mais -che è all'origine della pellagra. Il narratore, anziché alludervi per sua bocca, lascia la parola al protagonista Rocco, Con una piccola spia testuale

. Delegati, ;. .. Pattina, ». , and E. D. Marchi, Un povero cane, cit., p. 78. omodiegetico all'inizio della storia: «Insomma, non state a ridirlo, ma la guerra dev'essere una bella cosa, forse ancora più bella dell'amore» 1386 . Dopo aver assistito al riuscito corteggiamento del tenente, Pierino è costretto a cambiare idea, perché la guerra, cioè la licenza di uccidere, lungi dall'essere più bella dell'amore, mette l'uomo dinanzi al proprio lato oscuro, a delle scelte difficili 1387 : Gli occhi a un tratto mi si offuscarono. Se invece di semplice polvere avessi avuto del piombo nel mio fucile, chi mi assicura che Pierino non avrebbe fatto uno sproposito? Rimasi più d'un quarto d'ora in una specie d'estasi rabbiosa, il tempo cioè che il tenente impiegò per trangugiare due piatti freddi

, De Marchi -dando voce alla propria sensibilità antimilitarista, forse di matrice tarchettiana 1389 -ripone il senso profondo della sua ricerca morale, rivelando uno dei valori che informano la sua idea di ethos collettivo e ritagliandosi, così, una posizione originale nel contesto postunitario. In seguito alla collaborazione con la, Rassegna Settimanale

E. De-marchi and . Scaramucce, , pp.393-394

A. G. Su and . Santoli, All'inizio Pierino dice che la guerra è più bella dell'amore «perché è guerra per finta, è una manovra; quando però la guerra manda in fumo l'amore, il narratore cambia del tutto opinione, p.37, 1986.

E. De-marchi and . Scaramucce, , p.395

«. Del-de-marchi-del-resto-non-costituisce-originalità:-È-prerogativa-della-scapigliatura, ». , and A. G. Santoli, Il tema antimilitarista trova spazio anche in altri racconti di De Marchi, come ad esempio Chi spezzò la pipa e Gianpietro e Gianpaolo, nei quali «su ogni distinzione, ha il sopravvento il suo antimilitarismo, che è integrale, p.66

, Delle due anime -sociale e religiosa -di De Marchi tiene conto l'ultima monografia dedicata allo scrittore. Cfr. F. Pierangeli, Emilio De Marchi, 2018.

, Matilde Serao Nella parabola della principale scrittrice che collabora alla

. Per-un and . Di-emilio-de-marchi, Eternamente divisa tra giornalismo e letteratura, «Donna Matilde» 1392 , nata nel 1856 a Patrasso da madre greca e padre napoletano in esilio (perché antiborbonico), inizia a scrivere per i principali quotidiani della città di Napoli intorno alla metà degli anni '70: «nel "Piccolo", diretto da Rocco De Zerbi, la Serao pubblica con lo pseudonimo di Tuffolina, il suo primo bozzetto, Una viola» 1393 . Tuffolina non è il solo pseudonimo che ella assume nel corso degli anni, Anna Banti ricorda, ad esempio, che il 28 gennaio 1882 il "Fracassa" avvisa i lettori che Matilde Serao «scrive solo a Roma, sul "Fracassa

. Cabruna»-1394, Molto si è scritto sullo spazio che la scrittrice ha saputo ritagliarsi nel mondo della stampa 1395 -da sola o accanto al marito Scarfoglio 1396 -lei che è stata «la prima e l'unica donna nel nostro paese a dirigere di fatto un quotidiano d'informazione» 1397 ; meno si è detto, invece, sulla sua collaborazione alla, Rassegna Settimanale

, È il 1879 quando Serao dà alle stampe la sua prima raccolta di bozzetti intitolata Dal vero

S. Purtroppo, analisi della novellistica di scrittrici generalmente ritenute minori, come Neera o Emma Perodi, che ugualmente trovarono spazio sulle colonne della "RS". Allo stesso modo si spera di poter dedicare in futuro degli approfondimenti ad altri collaboratori della rivista, come Jack la Bolina o Enrico Castelnuovo

, Quest'appellativo è stato scelto da Antonio Ghirelli per dare il titolo a una delle più recenti biografie dedicate alla scrittrice, 1965.

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.. G. Sulla-loro-unione-cfr, M. Infusino, E. Serao, and . Scarfoglio, Un'unione tempestosa tra libri giornali scandali debiti e adulteri, prefazione di L, 1994.

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, Per una ricostruzione dell'attività narrativa e giornalistica della giovane Matilde Serao cfr. V. Pascale, Sulla prosa narrativa di Matilde Serao. Con un contributo bibliografico, pp.1877-1890, 1989.

M. Serao, Errori del sentimento (racconto vero), RS, pp.87-90

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M. Serao, Errori del sentimento, cit, pp.89-90

M. Serao, A. , and &. Rs, , pp.183-185

. Ivi, , pp.183-185

M. Serao and L. Di-napoli, RS, p.292

, Ricorda Madrignani che la Serao riesce a coniugare la sua vena da scrittrice sentimentale con la visività della sua memoria, resa col descrittivismo; cfr. C. A. Madrignani, Regionalismo, pp.67-68

G. Aliberti, Strutture sociali e classe dirigente nel Mezzogiorno liberale, Edizioni di Storia e Letteratura, p.99, 1979.

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D. La-storia-ha-come-protagonisti-jim-e-sua-moglie, Entrambi, mossi dal profondo desiderio di fare un bel regalo di Natale all'altro, ma non essendo propriamente ricchi, decidono di vendere quanto hanno di più caro: lei i propri capelli, lui l'orologio. Sull'epilogo del racconto cala un velo di mesta ironia, dal momento che entrambi i regali, perduti quegli oggetti, diventano inutili: lui le ha regalato un pettine, lei una catenina per l'orologio. Il racconto ha goduto di numerose edizioni, anche in italiano; si rinvia, però, al testo contenuto nella raccolta O'Henry, Memorie di un cane giallo e altri racconti, 2013.

M. Serao and U. Segreto, RS, pp.262-264

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M. Serao, Un segreto, cit, p.262

.. E. Sull and . Sereni, I napoletani: da "mangiafoglia" a "mangia maccheroni, 2015.

M. Serao, Un segreto, cit, p.262

. Ibidem,

. C. Cfr and R. Madrignani, , p.66

, giornalismo sono causa di una discontinuità qualitativa all'interno della vasta produzione letteraria della scrittrice, tuttavia la sperimentazione bozzettistica e novellistica, la versatilità dei temi trattati -amore, folclore, denuncia sociale -di cui dà saggio sulle colonne della, Rassegna Settimanale

M. G. Questo-concetto-conclusivo-È-ripreso-da, L. Martin-gistucci, M. 'oeuvre-romanesque-de, and . Serao, , p.35, 1973.

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, Ero in questo stato d'animo, quando un giorno incontro in Via Cerretani il conte Rinaldi

. Egli and E. .. Maria, alle cinque e mezzo si esciva da Porta Romana. Eravamo tre: il Conte, un giovane Inglese, un signor Kennedy qualunque, che mi fu presentato come un esimio cacciatore, ed io. una malattia nervosa. Ora sta meglio. Senta, signor Kennedy, le starne da noi.... -e via di nuovo colla caccia. Io lasciai parlare i due Nemrodi, e guardando la campagna pensavo con un senso di dolore alle parole del Conte. Mi ricordavo dell'ultima volta che avevo veduto Donna Maria prima di lasciar Firenze

, altra più umana, più fanciulla, che con la tranquilla dignità dell'innocenza in tutto il

, Si riproduce il testo della novella Donna Maria di Seid (pseudonimo di Sidney Sonnino) estratto dalla, Nuova Antologia, vol.XXVIII, pp.921-936

, ala sinistra della villa, e precisamente al di sotto di quella finestra, dove nel settembre

«. Tutto, nella camera sopra alla mia, che sapevo esser quella della Contessa, sentivo camminare di tempo in tempo; ma a questo c'ero già avvezzo, e sapevo che la bella castellana non si coricava che adora tardissima. Suona la mezzanotte: -poso il libro e spengo il lume. Sulla mia testa il rumore di passi si fa più forte: -sento aprirsi

. Dal-di-fuori, Batto e chiamo: -nessuna risposta. Mi precipito alla finestra, l'apro e guardo fuori. Un chiaro di luna magnifico illuminava la campagna. Sotto la mia finestra mi pare di scorgere sul suolo nell'ombra una massa nera come di un uomo disteso

, Si vedeva la luce che dall'interno batteva sui cipressi, e su questa passavano frettolose delle ombre. Non posso descriverti l'orrore di quel momento. Ma conveniva operare. Rientro, m'infilo il vestito, e prendendo un lume esco sulle scale. Incontro una cameriera che scendeva dal piano superiore

. «-nulla, signora Contessa che si è sentita male, e s'è svenuta; il padrone, spaventato, ha messo a soqquadro la casa. -«Io non le bado, e correndo giù per le scale arrivo al portone di casa

!. Era-roberto, . Di-sensi-e-che-pareva, and . Morto, Gli misi la mano sul cuore: -si sentiva ancora un debole battito

, «Tolto dai cardini un uscio della stanza del portiere, sollevammo lentamente il caduto per

. «il-conte-arrivò-subito, e tutto spaventato mi domandò che cos'era successo. Nel dubbio suo viso era più bianco della veste. Le gridai: «-È seguita una disgrazia: Roberto è caduto dalla mia finestra

, «Mi guardò con uno sguardo da demente; si attaccò alla ringhiera per non cadere, e con voce fioca disse: -È morto? «-No; è ferito, -risposi, -e l'ho portato in camera sua

«. Essa-si-riebbe,

«. Tornato-da-roberto, lo trovai sempre fuori di sé; aveva il respiro affannoso

. «-aspetterò, sedé su una seggiola e vi rimase

, «Arriva finalmente il chirurgo. Esamina l'ammalato e scuote tristamente il capo. Lo prego di dirmi tutto

. «-vi-È-poca-speranza, È rotta la colonna vertebrale, oltre a due fratture al braccio sinistro; potrà andare avanti qualche giorno, ma è difficile che possa guarire: facciamo però tutto il possibile almeno per sollevarlo: sarà meglio che io mi fermi qui tutta la notte

, Essa aveva udito il responso del medico senza batter palpebra, e, cogli occhi fissi in terra

. «non-ti-descriverò-quella-notte, . Roberto, and . Da-febbre-fortissima,-e-verso-le-cinque-entrò-in-delirio-;-»--«tacque, Tutto il giorno successivo non permisi ad alcuno di passare: la Contessa venne prestissimo a veder il malato, ma le dissi che il chirurgo aveva proibito a tutti, senza eccezione, di entrare nella stanza. Essa non insisté, ma «Roberto la guardava ammaliato, e come se non udisse nemmeno le sue parole. Però all'atto imperioso si scosse, si levò in piedi, e alzando fieramente il capo: -«Prima mi ascolterete, -le rispose. -Io era tranquillo e spensierato: vi vidi, e per la prima volta sognai che vi era in questo mondo una divina felicità, quella di essere amato. Il vostro affetto comprende per me ogni pensiero, ogni vita, ogni amore ideale per quello che è alto e buono. E voi, ora che mi avete tolto per sempre la fede, la luce, ora potete dirmi freddamente di partire, di cercar di guarire. Ma non sentite voi nulla nel cuore? -Già; avete voluto fare una conquista di più, e ora ridete di questo giovane ingenuo che ha creduto all'amore: -il vostro intento l'avete ottenuto, -v'è un infelice di più nel mondo, e la gloria è vostra. Ora se ne vada, e vi tolga la noia del suo affetto ! -Vi ho amato, Maria, sì, vi amo ancora, più che non si ama una donna; ho creduto in voi come si crede in Dio! -E che sarà di me lontano da voi? -Ma partirò, Maria, e che Dio vi perdoni tutto il male che mi avete fatto, e non vi faccia mai provare il dolore che provo io, Durò in questo stato per quasi ventiquattr'ore. Egli parlava vaneggiando, e nei discorsi incomposti ritornava spesso il nome di Maria

R. «essa-lo-rattenne-;-le-mani-e-guardandolo-negli-occhi-;-«odimi, Ti amo -ti amerò sempre; ma ora lasciami: -lasciami, te ne supplico. Vuoi tu ch'io maledica il momento, in cui ti ho confessato il mio amore? -Vuoi tu ch'io disprezzi per sempre me medesima? ch'io non abbia più pace nella vita?, disse con accento ora pietoso e supplichevole

T. Roberto and . Sei-buono, torna in te: -ti amerò sempre -sarò a te fedele

«. Roberto, Alzandosi in piedi, le prese la mano e stringendola nelle sue: -«Maria, non piangere; tu mi spezzi il cuore; -non piangere

U. Maria and . Bacio, un bacio solo come pegno del tuo amore, e ti giuro di lasciarti subito.» -La sua voce tremava. -La Contessa voltò lentamente il capo e i loro occhi s'incontrarono

.. .. Stettero-un-momento-immobili, Un passo d'uomo si fa sentire dietro la porta, e una mano si posa sulla maniglia cercando d'aprire. Donna Maria si scosse: -«È mio marito!» -croissance du domaine de l'édition, en cherchant un lien progressivement plus strict entre écriture narrative et marché du lectorat

, Poe est le premier auteur à exploiter pleinement les potentialités de la presse (il faut se

, Of the innumerable effects, or impressions, of which the heart, the intellect, or (more generally) the soul is susceptible, what one shall I, on the present occasion, select?" » 5 . L'accueil devient partie intégrante de la création du texte et Poe est conscient que, pour obtenir un contrôle sur les esprits

C. E. May, The Short Story. The Reality of Artifice, p.23, 1995.

E. A. Poe, « The Philosophy of Composition, C. E. May, The New Short Story Theories, cit, p.67

E. A. Poe, During the hour of perusal the soul of the reader is at the writer's control. There are no external or extrinsic influences -resulting from weariness or interruption, Review of Twice-Told Tales, p.61

, et de la façon dont elles affectent la liberté individuelle de l''écrivain créateur', il convient de rappeler que ce n'est pas, bien sûr, un cas isolé dans l'histoire de la littérature et que chaque nouveau genre a besoin, à sa naissance, d'une normativité majeure pour s

. Compte-tenu-de-la-leçon-de-poe, comment se déroule en Italie l'histoire de la nouvelle moderne ? Quelles sont les principales étapes qui scandent la renaissance de ce genre de la brièveté

, La reconstruction commence à la date, d'une forte valeur symbolique, de la campagne d'Italie menée par le général Napoléon Bonaparte en 1796, quand, pour la première fois, les territoires péninsulaires se trouvent intégrés dans une organisation administrative presque uniforme. En outre pendant cette période-là, sous les auspices de Napoléon, les intellectuels réfléchissent instamment sur l'identité italienne, sur les implications géographiques, politiques, culturelles de ce que veut dire la 'nation Italie

.. A. Cf and . Saitta, Alle origini del Risorgimento: i testi di un "celebre" concorso (1796), 2 voll., Istituto Storico Italiano per l'Età Moderna e Contemporanea, 1964.

.. E. Sur-le-sujet-cf and . Urgnani, La vicenda letteraria e politica di Eleonora de Fonseca Pimentel, 1998.

.. F. Cf, P. Serra, and . Italia,

G. Luzzatto, D. Pedullà, and E. Scarpa, , vol.III, pp.8-13, 2012.

.. B. Cf and . Anderson, Imagined Communities. Reflections on the Origin and Spread of Nationalism, Verso, 1983.

, Cette conception est à l'origine du livre de A. M. Banti

, peuple, ils recouvrent une position minoritaire dans l'échiquier culturel : aucun auteur de

, sur laquelle les critiques ont beaucoup insisté comme marque caractéristique du dépassement de l'élitisme romantique, est très liée au problème des relations entre Risorgimento, démocratie et participation populaire. Il faut donc l'examiner en fonction de qui raconte l'histoire. En fait, l'ouverture du spectre social, prise en termes absolus, est un donné déjà présent dans le roman historique, mais il ne possède pas encore une valeur d'ouverture démocratique ; ainsi, dans le Falco della rupe o La guerra di Musso du 1829 : Non più i soli re, i duci, i magistrati, ma la gente del popolo, La question de l'élargissement de l'éventail social à l'intérieur du récit

, e palesata l'influenza delle pubbliche istituzioni sui privati costumi, sui bisogni e la felicità della vita, che è quanto deve alla fin fine interessare l'universalità degli uomini. I romanzi di tal genere sono in somma i panorama della storia, vol.18

C. En-se-posant-comme-«-panorama-»-de-l'histoire and . Roman, comme les autres romans historiques, a besoin d'intégrer les passions héroïques des protagonistes avec celles des humbles, qui toutefois sont exploités seulement pour donner une patine de vraisemblance à l'invention : autrement dit, l'extension du champ social est fonctionnelle à la fiabilité du conteur. Le mélange entre les combats obstinés des héros, à la fois amoureux et politiques, et la dimension d'intimité domestique

, Le grand changement des valeurs qui innervent la littérature ne se produit pas, comme cela pourrait sembler évident, avec l'unification nationale de 1861

G. Bazzoni and . Introduzione, , p.37, 1831.

À. C. On-renvoie and . Duggan, La forza del destino. Storia d'Italia dal 1796 a oggi, 2008.

.. D. Cf, . Tongiorgi, . Le-fortunate-catastrofi-di-custoza-e-lissa, and . Tarchetti, Farina e l'anti-mito della sconfitta militare in area scapigliata, Naturellement Tongiorgi dit que les catastrophes sont heureuses pour les retombées positives qu'elles ont sur la littérature, pp.127-147, 2012.

G. Contini, . Et-id, G. Pretesto, ». Faldella, I. G. Faldella et al., IX-XXXVI. En ce qui concerne les études d'Isella, ses pages sur l'expressionisme de Carlo Dossi recouvrent, encore aujourd'hui, un rôle fondamental dans la bibliographie dossiana : voir en particulier D. Isella, La lingua e lo stile di Carlo Dossi, pp.3-47, 1958.

A. Jannazzo, un des premiers historiens à s'occuper du meridionalismo de Sonnino (et de Franchetti, mais dans une plus faible mesure), définit sa position politique en recourant à l'expression « revisionismo liberale, pp.5-37, 1986.

S. Sonnino and . Sicilia, Franchetti et Sonnino écrivent deux essais différents sur la situation économique et juridique de l'île (Cf. L. Franchetti, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia, con introduzione di P. Pezzino, Donzelli, À la fin de leur voyage en Sicile, entrepris en 1876 pour étudier de près ce territoire insulaire plein de contradictions et hostile à la loi du nouvel état national italien, 1974.

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L. Franchetti, « Mezzo secolo di Unità nell'Italia meridionale, p.231, 1950.

. Brown, P. De, and . Pastorelli, s'occupe de l'édition de ces papiers : cfr. S. Sonnino, Scritti e discorsi extraparlamentari 1870-1902, 2 voll, 1972.

P. Carlucci, Il giovane Sonnino fra cultura e politica, pp.1847-1886, 2002.

G. Fattori, pour lequel Sonnino apparaît comme une sorte de mécène, le politicien toscan connaît aussi les positions anarchistes de Proudhon. Néanmoins, sur un plan général, l'héritage culturel majeur de Sonnino provient de la pensée

, Cairnes, deux auteurs qu'il traduit en italien avec son ami Carlo Fontanelli 33 , ainsi que

. Gramsci,

, En raison du grand écho reçu par Sonnino et Franchetti auprès de l'opinion publique

W. T. Thornton, Del lavoro, delle sue pretese e dei suoi diritti, del suo presente e del suo futuro possibile, trad, Les traductions sont les suivantes, 1877.

À. A. Nous-renvoyons, . Gramsci, E. Letteratura-e-vita-nazionale, and . Riuniti, , 1991.

S. Sonnino, Rassegna Settimanale, IV, 97, 9 novembre 1879, vol.I, p.326

, Sur ce sujet nous revoyons à la première partie du livre G. Debenedetti, Verga e il naturalismo. Quaderni inediti, 1976.

, Voir, par exemple, la lettre à Giovanni Verga datée du 26 décembre 1880, où Cecconi fait allusion à la longueur des contes et à la parution dans un seul épisode : « mi occorre farla avvertire che se preferiamo i bozzetti brevi e senza continua, ammettiamo però che alcuni oltrepassino le minime misure. P[er] es[empio] Lei potrebbe benissimo fare un racconto che sia il doppio della roba, Les sources dont nous parlons sont les lettres envoyées aux écrivains par Carlo Cecconi, le directeur responsable de la partie littéraire de la revue, pp.284-85, 1990.

G. Biagi, S. Sonnino, ». , I. Id, L. Passatisti et al., , pp.171-214, 0199.

». Programma, R. Settimanale-;-i-ii;-après, I. S. Sonnino, and C. Scritti-e-discorsi, Si le sicilien est sans doute le dépositaire de l'héritage vériste -Luigi Pirandello, Federico De Roberto et Federigo Tozzi reconnaissent en lui un maître et un mentor -il faut dire que Fucini, De Marchi et Pratesi s'efforcent aussi de ne pas donner aux lecteurs des histoires à caractère exemplaire : c'est au lecteur de tirer l'enseignement des textes, en lisant au-delà de la surface, sans que le narrateur ne construise une morale 'prête à l'emploi'. L'ambiguïté du sens et l'effet de défamiliarisation sont par exemple à la base d'Un corvo tra i selvaggi de Mario Pratesi, publié dans la Rassegna Settimanale en 1879. L'auteur choisit de conter les événements qui se déroulent le samedi de Pâques au même titre qu'un massacre d'animaux, pour créer une opposition entre le soi-disant monde civilisé des hommes et celui, sauvage et naturel, symbolisé par l'image du corbeau, sans faire pression sur une morale prescriptive : Era il sabato santo, e diversamente dagli altri giorni, in quello c'è movimento [?] e tra le gambe di quel fittume di gente che va e viene, urla, ride, contratta, agnelli e capretti, avvinti le quattro zampe e buttati per terra, belano belano senza requie. I tavernieri e i beccai li slegano, li forano vivi ne' piè di dietro, per quel foro li attaccano capovolti ai luridi usci, li sgozzano e li spellano e li gonfiano sotto gli occhi de' passeggieri, ch'è un piacere a vederli come fan presto e bene. E le strade sono tutte appozzate di sangue, che par la strage degl'innocenti: e i ragazzi vi saltan sopra, e v'intingono il dito, Presentazione della Rassegna Settimanale »). 'auteur bourgeois : dans la pratique, vol.I, p.43

, Outre l'analyse des nouvelles publiées dans la revue de Franchetti et Sonnino

, qu'après son séjour parisien il décide de fonder, au début des années 1880

N. Moe and . Travers-le-filtre-de-la-rassegna-settimanale, sur le passage du pittoresque à la dimension d'investigation réaliste dans la culture italienne, mais selon nous il a trop insisté sur la vision 'orientaliste' du Sud proposé par le Nord industrialisé. Malgré cela, nous renvoyons à N. Moe, The view from Vesuvius. Italian culture and the southern question, 2002.

M. Pratesi, ». Un-corvo-tra-i-selvaggi, and R. Settimanale, , pp.421-424

, littéraire intitulé La Fronda : le projet est intéressant, mais avec la pénurie de ressources, Navarro est obligé d'arrêter les publications au septième numéro. À vrai dire

, La Fronda n'est pas seulement d'ordre économique ; 'argent en publiant des nouvelles 'en colonne' : en d'autres termes, en 1880, la short story italienne a presque trouvé sa forme standard grâce aux contributions d'Igino Ugo Tarchetti, Carlo Dossi, Giovanni Faldella, Salvatore Farina, pour en nommer quelques-uns, et, bien sûr, des écrivains passés par la Rassegna Settimanale. Tout au long des années 1870 il existe au minimum six projets éditoriaux de premier plan et bien plus solides que La Fronda : les milanaises L'Illustrazione Italiana et Rivista Minima

, Rivista Nuova napolitaine. Toutefois, en comparaison avec la revue créée par Sonnino et

, Franchetti, des distinctions s'imposent

, en août 1878) 44 et il joue, à long terme, un rôle incontournable dans la diffusion de la short story italienne, justement parce qu'il fixe des contraintes strictes pour les écrivains. Dans sa longue histoire, qui se termine au bout de quarante ans (en 1919), rares sont les cas où les nouvelles sont divisées en deux parties : quoi qu'il en soit, jamais au-delà de deux. Pour cette raison, et également parce que cet hebdomadaire littéraire a accueilli tous les auteurs les plus renommés de l'époque (Boito, 44 En général nous sommes d'accord avec Romano Luperini qui identifie dans la publication de Rosso Malpelo un moment clé pour la naissance de la nouvelle moderne, notamment parce que l'histoire du petit mineur est accompagnée par la note suivante de la rédaction du Fanfulla (avec laquelle, en pratique, la concurrence des romans feuilleton est supprimée) : « Questo è il male, Ce dernier naît en juillet 1879 d'une ramification du quotidien Fanfulla (le journal où est publié pour la première fois Rosso Malpelo

. Abolizione-completa-dell'appendice-;-pubblicare, un proverbio, ecc. ecc. che cominci e finisca nello stesso numero o tutto al più che duri due o tre numeri, ma non debba in ogni caso oltrepassare il limite eccezionale di quattro », [La redazione], « Una proposta », Fanfulla, 2 agosto 1878, p. 1. Voir aussi R. Luperini, « Verga e l'invenzione della novella moderna, Verga moderno, vol.2, pp.89-103, 2005.

. Capuana, D. Verga, D. Roberto, and . Annunzio,